
L'illusione della fuga, gli errori che compromettono il match e il fattore Olimpico che non c'è più
Roma-Inter era iniziata già dalla sconfitta del Napoli contro il Torino, con i giallorossi che potevano ritrovarsi in vetta da soli al termine dei 90', tentando un accenno di fuga in testa alla classifica, con Napoli-Inter alla prossima giornata. Un sogno durato appena 6', con il gol di Bonny che gela l'Olimpico. Un gol nato da un'incertezza difensiva, un errore di lettura dell'azione di Ndicka, applicando male un fuorigioco a centrocampo e da un intervento non felicissimo di Svilar.
Il contraccolpo si è sentito eccome e i giallorossi sono stati imbambolati per tutto il primo tempo. L'Inter aveva quel dinamismo tanto caro a Gasperini. Superata la fase più complicata dal punto di vista psicologico, la Roma è rientrata in partita, soprattutto quando è rientrata in campo nel secondo tempo. Koné è salito notevolmente in cattedra e con lui anche i suoi compagni. Il filtrante del francese per Dybala è stato la miccia che ha innescato la Roma, tuttavia le polveri degli attaccanti continuano a essere bagnate. Prima la Joya, poi, Dovbyk (entrato in corso d'opera) sono riusciti a non segnare due gol più facili da fare che da sbagliare. 10/15' letteralmente di fuoco con Hermoso, Soulé e Celik anche a provare a segnare, senza successo. I cambi tattici di Gasperini che ridisegna la Roma in 2 occasioni in pochi minuti servono a far esordire Bailey e nulla più.
La terza sconfitta della stagione arriva nuovamente all'Olimpico, una volta un fattore per la squadra. La Roma spreca una grande occasione, la più ghiotta fino a questo momento. L'Inter è una grande squadra, ma la partita è stata buttata via più dai giallorossi che vinta dai nerazzurri.







