Non ci resta che Dovbyk: la grande chance da sfruttare dal 9 della Roma
Non ci resta che Dovbyk. La Roma si riscopre aggrappata al suo numero 9 che detta così sembrerebbe una cosa del tutto normale, visto che la concezione calcistica di chi porta quel numero di maglia è quella dell'attaccante per eccellenza. In giallorosso però le cose non funzionano esattamente così e l'ucraino, dopo essere arrivato nella Capitale da Pichichi de La Liga, nonostante la sua quota gol segnata nella scorsa stagione (17), molti dei quali sono valsi i 3 punti alla Roma, non ha convito molto, tanto che è stato sul piede di partenza in estate. 
Una stagione iniziata dietro a Ferguson nelle gerarchie, poi finito dietro a Dybala, promosso falso nueve da Gasperini. Dovbyk le sue occasioni le ha avute e non le ha sfruttate a pieno. Fuori forma, a volte impacciato nei movimenti e nelle giocate, col doppio rigore sbagliato contro il Lille che rimarrà nella storia giallorossa. In mezzo il gol vittoria contro l'Hellas Verona e quello contro il Parma. Un trend in positivo per lui, perché, migliorata la condizione è riuscito ha fornire prestazioni sufficienti. Chi si aspettava un Dovbyk protagonista a San Siro, dando seguito al gran gol contro il Parma, da numero 9 vero, è rimasto deluso. 
Adesso però, senza Dybala e senza Ferguson, alla Roma di Gasp non resta che Dovbyk. A meno di clamorose mosse tattiche, sarà lui a dover portare alla vittoria, coi suoi gol, i giallorossi contro Rangers e Udinese. Qualora non dovesse essere scelto dal mister sarebbe una sonora bocciatura, visto che, tolto Soulé, a tratti Pellegrini, Bailey o lo stesso El Shaarawy, per non parlare di Baldanzi, sono giocatori che sembrano ancora non essere pronti per fare grandi cose.






