Soulé sempre più leader della Roma: 9 gol su 10 senza Dybala in campo da quando veste il giallorosso

Matias Soulé si sta prendendo la Roma. Non è un’esagerazione, ma la fotografia più fedele di un avvio di stagione in cui l’argentino classe 2003 sta diventando, settimana dopo settimana, il vero leader tecnico della squadra di Gian Piero Gasperini. Con cinque gol e due assist complessivi, l’ex Frosinone è oggi tra i principali artefici del primo posto in classifica dei giallorossi.

Il dato più interessante, però, è un altro: quattro delle sue cinque reti sono arrivate in momenti in cui Paulo Dybala non era in campo. Un dettaglio che racconta molto della crescita personale di Soulé e della sua capacità di caricarsi sulle spalle la fase offensiva della squadra quando manca l’altra stella argentina. L’unico gol segnato con Dybala presente risale alla seconda giornata, contro il Pisa: un’azione iniziata dal campione del mondo e finalizzata da Soulé, unico episodio della stagione in cui i due hanno collaborato direttamente. Da quel momento in avanti, ogni volta che Soulé ha trovato la rete, lo ha fatto senza il supporto di Paulo. Ciò che fa più riflettere è che, allargando lo sguardo anche alla prima stagione in giallorosso del numero 18, il quadro diventa ancor più significativo: nella scorsa annata, le cinque reti realizzate da Soulé erano arrivate tutte in partite in cui Dybala non era sul terreno di gioco. Da quando condividono lo stesso spogliatoio, quindi, Soulé ha siglato ben nove gol su dieci “in autonomia”.
Un tema, quello della convivenza tra i due talenti mancini, che Matias stesso ha affrontato nel post partita di Roma-Inter, spiegando come, quando gioca con Dybala, tenda ad avvicinarsi di più a lui per combinare nello stretto, mentre con altri compagni gli spazi da attaccare sono più vasti e le marcature avversarie cambiano. Gasperini, nelle scorse settimane, ha invece escluso l’idea che Soulé renda meno accanto a Dybala, sottolineando come la presenza di un riferimento tecnico di tale livello possa soltanto esaltare chi gli gioca accanto.

Quel che resta, comunque, è l’immagine di un calciatore in piena ascesa, sempre più decisivo e centrale. Una Roma prima in classifica che scopre, forse, di avere due leader tecnici che, quando uno manca, può contare sull’altro senza perdere qualità e talento.