Sacchi: "La Roma può vincere lo scudetto. Il centravanti? Anche nel Barcellona di Messi era lo spazio"
Arrigo Sacchi ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, di cui proponiamo uno stralcio.
Vuol dire che la Roma può vincere lo scudetto?
"E perché no? Io so che, come ho detto, nessuno lo aveva pronosticato, ma in questo momento la classifica parla chiaro. Inoltre domando: che cosa impedisce ai giallorossi di sognare? Stanno vivendo un periodo magico, si tratta soltanto di insistere senza farsi coinvolgere dal comprensibile entusiasmo dell’ambiente".
Tutto merito di Gasperini?
"E di chi altri? Gasp è un maestro e lo ha dimostrato facendo meraviglie all’Atalanta, un club di provincia che lui, con i suoi insegnamenti, ha portato sul palcoscenico d’Europa".
Ci può spiegare meglio?
"Ho sempre pensato: se vuoi fare un dispetto a un amico, digli di andare ad allenare la Roma. Non perché ce l’abbia con Roma, intesa sia come squadra sia come città. Anzi: la adoro. Il fatto è che lavorare lì è davvero complicato, perché ci sono mille pressioni, perché i tifosi ti stanno con il fiato sul collo, perché a ogni vittoria ci si esalta e a ogni sconfitta ci si deprime. L’allenatore, che deve essere un uomo di equilibrio, rischia di pagare questi alti e bassi".
Eppure la Roma gioca senza centravanti.
"E dov’è il problema? Se ci sono centrocampisti intelligenti che s’inseriscono negli spazi, l’assenza del centravanti non si avverte. Anche nel Barcellona di Guardiola, quello con Messi, Xavi e Iniesta, il centravanti era lo spazio. Gasperini ha trovato la formula ideale e, se lo conosco un pochino, credo che su questa insisterà. L’importante sarà che tutti i giocatori lo seguano e abbiano la forza per sopportare i suoi allenamenti che non sono mica passeggiate, ve lo garantisco".








