Due gol decisivi e sei punti che portano la sua firma: e se fosse Wesley l’uomo Champions?
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In questo avvio di stagione si è discusso a lungo delle difficoltà della Roma contro le squadre di vertice, ma i risultati ottenuti contro il Bologna, alla prima giornata, e il Como, di poche ore fa, meritano una riflessione più approfondita. Due partite che non possono essere liquidate come semplici successi di routine: si tratta infatti di squadre ambiziose, entrambe pienamente in lotta per il quarto posto. Vittorie che rientrano quindi a pieno titolo tra le più significative dei giallorossi fino a questo momento e che portano una firma ben precisa: quella di Wesley.
Il filo conduttore è evidente. Due partite bloccate, decise da due gol molto simili tra loro: entrambi sotto la Curva Sud, entrambi di destro a incrociare sul secondo palo, entrambi decisivi. Sei punti pesantissimi conquistati grazie al brasiliano. Viene quindi da chiedersi: e se fosse Wesley l’uomo Champions della Roma?
Con le reti contro Bologna e Como, l’ex Flamengo sale a quota tre gol stagionali, considerando anche lo scavetto contro la Cremonese. Numeri che lo rendono il secondo miglior marcatore della rosa alle spalle di Soulé in questa Serie A, un dato tutt’altro che scontato per un giocatore di fascia. Merito anche della cura Gasperini, tecnico che di esterni se ne intende eccome. Il parallelo con Robin Gosens non è azzardato: sotto la guida di Gasp, il tedesco arrivò a segnare 12 e 10 gol stagionali negli anni all’Atalanta, numeri da attaccante puro.
Fascia destra o sinistra poco importa: Wesley corre, attacca e incide. La speranza è quella di arrivare alle otto marcature in questa stagione, come richiesto scherzosamente da Massara al momento del suo arrivo nella Capitale. Oggi quel traguardo non sembra più così lontano: se il rendimento resterà questo, potrà trasformarsi davvero in un obiettivo concreto.






