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Goycochea, l’eroe di Italia ‘90: "È l’anno di Messi e dell’Argentina, io ci credo"
Sarà l’anno dell’Albiceleste? È iniziata con questo quesito l’intervista realizzata da TuttoMercatoWeb.com al miglior portiere argentino degli ultimi 30 anni. Non ha certo bisogno di tante presentazioni Sergio Goycochea, vincitore di due Coppa América e una Confederations Cup, oltre che secondo classificato a Italia '90 dopo una prestazione strepitosa proprio nella semifinale contro l’Italia di Azeglio Vicini.
Goycochea, come vede la Nazionale argentina in vista del Mondiale?
"Messi e compagni ci arrivano con grande consapevolezza. La rosa del ct Scaloni ha qualità e ha già fatto vedere un gioco discreto in questi anni, al di là delle sue individualità di primissima fascia. L’obiettivo è chiaro: vincere il Mondiale. E questa Argentina, secondo me, ce la può fare".
Qual è il punto di forza dell'Albiceleste che si appresta a disputare Qatar 2022?
"Quello di sempre: Lionel Messi. Leo è l’uomo in più, il capitano e il trascinatore della nostra Nazionale. Il 2022 può essere l’anno della sua Argentina, ne sono convinto. D’altronde, se hai in squadra il più forte del mondo, devi per forza ambire a vincere il trofeo”.
Dall'Argentina attuale al Mondiale del ‘90. Cosa ricorda di quella semifinale giocata a Napoli contro l'Italia?
"Fu incredibile. Giocavamo la semifinale del Mondiale, contro i padroni di casa e con gli occhi di tutto il mondo addosso, anche perché Maradona riabbracciava i tifosi napoletani al San Paolo. Fu senza dubbio la nostra miglior gara del torneo, giocammo la partita della vita. Io parai due rigori e la sconfitta patita in finale con la Germania non cancella certo l'impresa fatta con l'Italia".
Goycochea, come vede la Nazionale argentina in vista del Mondiale?
"Messi e compagni ci arrivano con grande consapevolezza. La rosa del ct Scaloni ha qualità e ha già fatto vedere un gioco discreto in questi anni, al di là delle sue individualità di primissima fascia. L’obiettivo è chiaro: vincere il Mondiale. E questa Argentina, secondo me, ce la può fare".
Qual è il punto di forza dell'Albiceleste che si appresta a disputare Qatar 2022?
"Quello di sempre: Lionel Messi. Leo è l’uomo in più, il capitano e il trascinatore della nostra Nazionale. Il 2022 può essere l’anno della sua Argentina, ne sono convinto. D’altronde, se hai in squadra il più forte del mondo, devi per forza ambire a vincere il trofeo”.
Dall'Argentina attuale al Mondiale del ‘90. Cosa ricorda di quella semifinale giocata a Napoli contro l'Italia?
"Fu incredibile. Giocavamo la semifinale del Mondiale, contro i padroni di casa e con gli occhi di tutto il mondo addosso, anche perché Maradona riabbracciava i tifosi napoletani al San Paolo. Fu senza dubbio la nostra miglior gara del torneo, giocammo la partita della vita. Io parai due rigori e la sconfitta patita in finale con la Germania non cancella certo l'impresa fatta con l'Italia".
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