
Mourinho: "In estate ho avuto l'offerta più grande e pazza che un allenatore ha mai ricevuto"
Josè Mourinho, tecnico della Roma, torna a parlare in conferenza stampa e lo fa a pochi giorni dalla disfatta di Marassi, dove i giallorossi hanno rimediato un severo 4-1 collezionando la terza sconfitta in sei gare di Serie A 2023/24. Questa la sua risposta su un ipotetico rinnovo di contratto, vista la scadenza a giugno 2024: "Parliamo di una situazione ipotetica e non mi piace parlare di questo. Se non è successo, non ti posso dare una risposta. Quello che posso dire, anche se non è la risposta che ti aspetti, non vado proprio diretto, è che tre mesi fa più o meno, parliamo del periodo di Budapest, tre mesi fa c’era quasi un dramma a pensare che io potessi andare via. A Budapest, in campo, ho detto ai giocatori e allo staff che sarei rimasto, due-tre giorni dopo abbiamo giocato contro lo Spezia ed ero squalificato, torno in campo dopo la partita e ho detto ai tifosi che sarei rimasto. Due-tre giorni dopo, ho trovato il presidente Dan Friedkin e gli ho dato la mia parola che sarei rimasto. Durante le vacanze, ho avuto la più importante e più pazza offerta di lavoro nella storia del calcio e l’ho rifiutata per la parola ai miei giocatori, ai miei tifosi e la parola al mio proprietario. Tre mesi dopo sembra che io sia un problema e non lo accetto, non leggo e non sento le tv, però ho amici, giocatori, collaboratori, gente che mi fa arrivare certe cose e non lo accetto".
"Non solo io il problema della Roma, la scadenza non mi interessa"
"Non lo accetto, io non sono il problema. Nel calcio e nella vita le cose sono multifattoriali: neanche nel momento della vittoria si può dire che il responsabile è quello lì, siamo tutti responsabili. C'è solo una persona che mi può dire che finisco prima del 30 giugno, è mister Friedkin. Se non me lo dice, io sono qui fino al 30 giugno, in scadenza o con dieci anni di contratto non mi cambia niente. Sono la stessa persona che ha dato la parola ai giocatori, ai tifosi e al mondo. La mia carriera è così, quando parlo io parlo al mondo, non solo a voi. Non ho paura della pressione esterna o domani dei fischi dello stadio: se mi cercano, mi trovano a Trigoria, che è dove vivo io. Non c'è né paura, né mancanza di fiducia: l'unica cosa che pensiamo tutti è vincere domani contro il Frosinone".
Rileggi la conferenza stampa integrale di Josè Mourinho, tecnico della Roma.
"Non solo io il problema della Roma, la scadenza non mi interessa"
"Non lo accetto, io non sono il problema. Nel calcio e nella vita le cose sono multifattoriali: neanche nel momento della vittoria si può dire che il responsabile è quello lì, siamo tutti responsabili. C'è solo una persona che mi può dire che finisco prima del 30 giugno, è mister Friedkin. Se non me lo dice, io sono qui fino al 30 giugno, in scadenza o con dieci anni di contratto non mi cambia niente. Sono la stessa persona che ha dato la parola ai giocatori, ai tifosi e al mondo. La mia carriera è così, quando parlo io parlo al mondo, non solo a voi. Non ho paura della pressione esterna o domani dei fischi dello stadio: se mi cercano, mi trovano a Trigoria, che è dove vivo io. Non c'è né paura, né mancanza di fiducia: l'unica cosa che pensiamo tutti è vincere domani contro il Frosinone".
Rileggi la conferenza stampa integrale di Josè Mourinho, tecnico della Roma.
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