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Londrosi: “Le seconde squadre non servono. Meglio tornare al format C1-C2”TUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
Oggi alle 18:49Serie C
di Luca Bargellini

Londrosi: “Le seconde squadre non servono. Meglio tornare al format C1-C2”

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Nuovo format per la Serie C, seconde squadre e FVS sono solo alcuni dei temi toccati da Massimo Londrosi nel corso del suo intervento ai microfoni di 'A Tutta C' su TMW Radio. Ecco le sue parole: Direttore, negli ultimi anni in Serie C assistiamo a un esonero continuo degli allenatori, spesso anche senza risultati negativi. Perché? "Oggi manca quel tipo di proprietà che un tempo governava i club con equilibrio e buon senso. Le decisioni vengono prese sull’onda dell’emotività, senza riflessione, e la programmazione praticamente non esiste più. La precarietà coinvolge tutti i ruoli, non solo gli allenatori, e ai problemi tecnici si aggiungono quelli finanziari che da anni caratterizzano la categoria". Quest’anno ogni girone ha un gruppo ristretto di squadre nettamente avanti rispetto alle altre. È un segnale verso la possibile reintroduzione di C1 e C2? "Penso che una distinzione tra due categorie sarebbe utile. Ci sono piazze con risorse, tifoseria e strutture importanti, e altre che non possono sostenere lo stesso livello. Tornare a C1 e C2 aiuterebbe anche un processo oggi indispensabile: la riqualificazione della formazione dei calciatori italiani. La Serie C è l’unica categoria in cui gli italiani giocano davvero. Se la nazionale fatica, è anche perché nelle serie superiori in campo se ne vedono pochissimi. Le fondamenta del movimento sono qui". A proposito di giovani: le Seconde Squadre, introdotte otto anni fa, avrebbero dovuto favorire la crescita dei talenti. Che bilancio fa? "Hanno aiutato più i bilanci, soprattutto della Juventus, che per prima ha aderito al progetto, che il movimento. Pagano quote altissime per partecipare, soldi che non hanno risolto i problemi strutturali della Lega Pro. E dal punto di vista tecnico hanno prodotto pochissimi giocatori davvero pronti per la nazionale. Funzionava molto di più il sistema anni ’90 e 2000, quando le società di A e B mandavano i loro migliori giovani a “farsi le ossa” in C. Va recuperata quella collaborazione, interrotta anni fa per scelte discutibili". Lei è vice segretario nazionale di UNILASP, il primo sindacato dei lavoratori dello sport. Qual è la missione del nuovo organismo? "Nel mondo dello sport, non solo nel calcio, tante persone lavorano senza le tutele sindacali garantite in tutti gli altri settori del Paese. Con le nuove normative, ciò che fanno federazioni e regolamenti interni non basta più. UNILASP nasce per offrire una tutela riconosciuta e trasversale, senza connotazioni politiche, a tutti i lavoratori dello sport. In molti ci stanno già contattando, soprattutto da ciclismo e basket. È un’iniziativa nuova, ma necessaria". Infine, una battuta sull’ingresso della tecnologia FVS in Serie C dalla stagione 2025/26. Che impressione le ha fatto? "Le innovazioni tecnologiche sono sempre positive, ma serve tempo per valutarle. È presto per dare un giudizio definitivo: occorrerà vedere come funzionerà nel medio periodo".