Petrachi l'asso delle cessioni, ma adesso la società reinvesti i proventi
Le cessioni sono i veri acquisti di quest'estate granata. Questa la magra consolazione di un calciomercato ben poco entusiasmante per la Bersagliera, che tra poco più di dieci giorni debutterà in campionato e si ritrova ancora con un organico ricco di lacune. La situazione poco incoraggiante non può certo, però, oscurare il duro, serio e scrupoloso lavoro compiuto in questo mese dal ds Petrachi, che ha confezionato l'ennesima cessione nel giro dell'ultima settimana piazzando Bonazzoli alla Cremonese.
"Nel calcio è più difficile cedere che acquistare", sostiene un detto calcistico, affermazione quanto mai veritiera soprattutto nel caso della Salernitana, che si trova a dover fare i conti con ingaggi pesanti e giocatori scontenti per i quali è tutt'altro che semplice trovare una collocazione che soddisfi tutte le parti in causa. L'affare Bonazzoli ha portato nelle casse granata 500mila euro, un giocatore con trascorsi importanti come Ghiglione, ma soprattutto un cospicuo risparmio di oltre due milioni lordi di stipendio. Un vero e proprio colpaccio, che segue la cessione di Kastanos al Verona, quella di Ikwuemesi al Leuven, di Pirola all'Olympiakos e di Tchaouna alla Lazio. Passi avanti decisamente importanti, anche se restano da piazzare ancora i vari Lassana e Mamadou Coulibaly, Dia e Bradaric, mentre nelle prossime ore potrebbe sbloccarsi il passaggio di Lovato al Sassuolo.
Un lavoro lodevole da parte di Petrachi, che dovrà provvedere in tempi brevi a completare la rosa, alla quale servono ancora almeno due giocatori per reparto. Qualsiasi mossa del ds dovrà, però, ricevere l'ok della società, che tra cessioni e paracadute ha incamerato un tesoretto, anzi, un vero e proprio tesoro di oltre quaranta milioni, anche solo la metà dei quali basterebbe a costruire una squadra competitiva fin da subito per lottare per la Serie A.