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Ex granata Aniello Aliberti: "Non ho simpatia per Lotito, ma non si può penalizzare Salerno"
mercoledì 23 giugno 2021, 22:30News
di TS Redazione
per Tuttosalernitana.com

Ex granata Aniello Aliberti: "Non ho simpatia per Lotito, ma non si può penalizzare Salerno"

Paura. Di nuovo. Ma se nel 1999 prese il sopravvento tra la tifoseria per colpa della retrocessione, questa volta è nata ancor prima di mettere piede in Serie A. Lo scenario, infatti, continua a non cambiare nonostante manchino all'appello solamente due giorni per chiudere definitivamente o parzialmente la vicenda multiproprietà: "Non ritengo per nulla giusto che la Figc si comporti in questo modo, imponendo a un imprenditore di doversi disfare del club - il punto di vista di Aniello Aliberti storico presidente della Salernitana - Tutti sanno che non ho grande simpatia per l'attuale proprietario dei granata in quanto, a differenza nostra, a lui nel 2005 fu consentita una grande dilazione per poter sopravvivere, ma questo non incide sul mio pensiero. Il meccanismo calcistico italiano è contorto, ti impone di piegarti alla sua volontà. In parole povere non è cambiato nulla, è sempre lo stesso scenario. Lotito e Mezzaroma non mi sembrano due pazzi scatenati, per cui troveranno certamente una soluzione in questo lasso di tempo. Non si può e non si deve penalizzare la Salernitana e il suo popolo. Nuovamente. Prima nel 1999 e poi 2005 è accaduto già di tutto. Se il problema sono i dubbi legati alla convivenza di Salernitana e Lazio nello stesso campionato con lo stesso presidente perché a questo punto non si modifica il calendario mettendole di fronte alla prima e alla seconda giornata di campionato? In questo modo la questione è risolta". 
La vendita obbligatoria in un mese cosa può comportare? 
«Prima di tutto non si tratta di vendita, bensì di svendita. Cedere un club in un mese è praticamente un'assurdità, in più in questo modo non tuteli il calcio e le piazze in quanto dai la possibilità ad avventurieri di intrufolarsi in questo mondo. Ma certe volte quando ci sono questioni di principio entra in ballo anche la cattiveria da parte di chi controlla dall'alto". 
Nel recente passato, secondo i rumors, c'è stata una cordata vicina ad Aliberti pronta a trattare con il duo Lotito-Mezzaroma, è vero? 
"Devo smentire, non è mai successo.

Per me e la mia famiglia è un discorso chiuso, siamo oramai lontani da un calcio che tra l'altro non ci piace. In più per sviluppare un progetto servono energie mentali e fisiche". 
Come giudica la possibile operazione trust? 
"Il concetto è sempre lo stesso, ti impongono di vendere. Ribadisco, spero solo che non sia la città di Salerno a pagarne le conseguenze. Purtroppo il tifoso non è considerato dagli organi competenti, al massimo viene considerato con un cliente qualsiasi che entra in un negozio a comprare un determinato articolo. Di fatto viene sballottato a destra e sinistra senza tener conto della sua passione e del suo amore per il club, e questo non va bene. Ecco perché a mio avviso servirebbe una manifestazione pacifica da parte del popolo granata a Roma, così come sarebbe servito che anche le forze politiche cittadine alzassero la voce". 
Che emozioni prova nel rivedere la Salernitana in A? 
"Lo dico con estrema sincerità, provo grande piacere per i tifosi e per la città. Meritavamo di vivere un momento simile, diciamo che è una parziale ricompensa per tutti i torti subiti in passato. Peccato solo che quando Salerno può vivere qualcosa di bello ci sono avvenimenti spiacevoli che condizionano il tutto". 
Una volta iscritta toccherà poi pensare alla squadra, ci sono molte differenze tra la sua Salernitana e l'attuale? 
"Non amo fare paragoni, ma in questo caso mi permetto di dire senza voler mancare di rispetto a nessuno che ci sono delle differenze. La squadra del 1998-99 aveva dei valori importanti e con l'aggiunta di qualche giocatore di spessore fece ottime cose, di fatto non meritava di retrocedere, quella di Castori invece, che merita i complimenti per il lavoro svolto, a mio avviso non può reggere l'urto con il grande calcio pur sapendo che la Serie A non è più quella di una volta. Serve, quindi, qualche movimento di spessore sul fronte calciomercato, ma la domanda è quando? Il tempo continua a passare. A mio avviso chi prenderà la Salernitana si metterà sulle sue spalle un grosso rischio. Mi auguro davvero che tutto possa andare nel verso giusto".