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Beppe Signori: "Sto vivendo un periodo di rinascita. Ora spero di poter rientrare per allenare"
Beppe Signori ha rilasciato una bella intervista ai canali ufficiali del Bologna dopo la grazia ricevuta lo scorso 1° giugno dalla FIGC che gli permetterà di rientrare nel mondo del calcio: "Più che di rivincita, sto vivendo un periodo di rinascita. E' stata una rinascita come quando venivo dalla Sampdoria per giocare nel Bologna. Dopo 10 anni sto rinascendo come persone normale, è stato sicuramente una situazione difficile".
Chi è la prima persona che hai chiamato dopo la 'grazia' della FIGC?
"Ho chiamato tutti, dalla famiglia agli amici all'avvocato... Ringrazio tutte quelle persone che hanno creduto in me e non hanno mai dubitato. Io 10 anni fa avevo detto ai miei figli che dovevano essere fieri di Beppe papà, non di Beppe Signori calciatore, e questa è stata una grande vittoria".
Non si cancella quanto ti hanno fatto passare, ma ora lo vivi in maniera diversa.
"Sono stati 10 anni difficili, 10 anni in cui non ho potuto fare nulla. Per 10 anni ho dovuto lasciare nel cassetto il patentino da allenatore. Ora spero di poter ricominciare al più presto, anche se quando sei fuori da tanto tempo poi è difficile rientrare. Forse però ora la spinta per rientrare è ancora più forte. Non mi piace piangermi addosso, è successo questo fatto negativo ma nella vita bisogna anche saper reagire. Inizia una vita nuova, il mio spirito è sempre stato combattente e ora spero di ripartire perché mi manca l'odore dell'erba".
Chi è la prima persona che hai chiamato dopo la 'grazia' della FIGC?
"Ho chiamato tutti, dalla famiglia agli amici all'avvocato... Ringrazio tutte quelle persone che hanno creduto in me e non hanno mai dubitato. Io 10 anni fa avevo detto ai miei figli che dovevano essere fieri di Beppe papà, non di Beppe Signori calciatore, e questa è stata una grande vittoria".
Non si cancella quanto ti hanno fatto passare, ma ora lo vivi in maniera diversa.
"Sono stati 10 anni difficili, 10 anni in cui non ho potuto fare nulla. Per 10 anni ho dovuto lasciare nel cassetto il patentino da allenatore. Ora spero di poter ricominciare al più presto, anche se quando sei fuori da tanto tempo poi è difficile rientrare. Forse però ora la spinta per rientrare è ancora più forte. Non mi piace piangermi addosso, è successo questo fatto negativo ma nella vita bisogna anche saper reagire. Inizia una vita nuova, il mio spirito è sempre stato combattente e ora spero di ripartire perché mi manca l'odore dell'erba".
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