Barcellona schiacciato dal Fair Play Finanziario, come gli altri che non fatturano un miliardo
Perché il Barcellona ha intenzione di lasciare partire molto dei propri gioielli più rilucenti? Certo, l'8-2 contro il Bayern Monaco ha sottolineato - come se ce ne fosse bisogno - le magagne di una squadra che da cinque anni saluta la Champions League con lo psicodramma, dalla rimonta di Roma a quella incredibile del Liverpool, finendo agli otto gol subiti proprio dai nuovi campioni d'Europa. Una umiliazione troppo pesante per la squadra che fattura di più al mondo, più o meno a pari con il Real Madrid.
Il Barcellona è schiacciato dal Fair Play Finanziario. Ma anche dagli stipendi che anno per anno sono stati elargiti troppo semplicemente. Perché se è vero che Lionel Messi guadagna probabilmente come una media di Serie A all'anno - forse anche di più, al lordo - dall'altro lato i 12 a Dembele (più bonus) i 17 a Griezmann (più bonus), e tutti gli altri grandi acquisti, come Coutinho, portano il bilancio a vedere rosso, nonostante il quasi miliardo di euro che fatturano solitamente i blaugrana. Il Fair Play Finanziario, in tempi di Covid, è una mazzata che rischia di riportare perdite straordinarie soprattutto a chi ha uno stadio che traina i ricavi.
Per questo i nomi che andranno via sono particolarmente pesanti. Dal pistolero Suarez a Umtiti - trattato, a dire il vero, come un pacco già un anno fa - passando per Jordi Alba, Piqué, Rakitic e compagnia. Il Barça vorrebbe assolutamente mantenere in rosa Lionel Messi che, da par suo, avrebbe proprio voglia di salutare e cambiare. Non una scelta semplice, rispetto al noiosissimo rinnovo con il Barcellona. Però è schiacciato anche dal fatto che nessuno fatturi un miliardo e che tutte le altre abbiano lo stesso problema: un monte stipendi troppo alto per quello che è il calcio del Covid.