Il senatore di maggioranza Lotito: "Decreto crescita? Demagogia pura del governo"

L'abolizione del decreto crescita, decisa ieri dal governo Meloni nell'ambito della manovra 2024, fa discutere e arrabbiare il calcio. Praticamente tutti i presidenti si sono dichiarati contrari, così come la Lega Serie A, mentre l'assocalciatori ha espresso soddisfazione e il mondo degli agenti è diviso a metà. Del tema è tornato a parlare Claudio Lotito, presidente della Lazio ma anche senatore in quota Forza Italia, partito che compone la maggioranza a sostegno dell'esecutivo. Prima di tutto, prendendo le distanze: "Ma vi pare che se era una cosa che dovevo gestire io me ne andavo in montagna a dormire - dice a Il Foglio - sapete come si dice: con Lotito risultato garantito. Era un emendamento che è stato presentato da Adriano Galliani. Certo, io ero d’accordo, come qualsiasi persona di buonsenso".

Matteo Salvini ha parlato di norma “immorale”.
"Guardi, questa soluzione è demagogia pura. Come si farà adesso ad attrarre i giocatori migliori? Non è un problema del calcio, ma di tutto lo sport".

L'assocalciatori festeggia.
"Chi dice che si rovinano i settori giovanili non capisce niente, come Umberto Calcagno. L’anno scorso abbiamo avuto tre squadre italiane finaliste nelle coppe europee. Da adesso in poi sarà molto più difficile essere competitivi. Spiegatemi voi come farà adesso, per esempio, la Roma a trattenere i Lukaku, i Mourinho, come fa a pagargli lo stipendio? Non è un problema solo del calcio, ma di tutto lo sport. Il basket italiano ha due squadre che possono competere per l’Eurolega. Ora si bloccherà tutto. Il governo ha preso la lettera scritta dal presidente della Lega Serie A, sottoscritta all’unanimità da tutte le squadre, e l’hanno buttata nel cestino".