Juventus, via al ritiro. Le reazioni a freddo dopo la conferma di Allegri

Il giorno dopo il fallimento di Haifa con la caduta, fragorosa forse più che mai, contro il Maccabi è stato quello del rientro a Torino e dei tanti pensieri che hanno coinvolto la squadra intera, in ogni sua parte. Il presidente Andrea Agnelli ha dettato la linea nell’immediato postgara: non tanto confermando la posizione di Massimiliano Allegri ma più allargando le responsabilità a un intero gruppo di lavoro che non sta funzionando. Nessuna scossa, nessuno shock: questa volta non c’è spazio, per ora e, sempre citando il numero uno bianconero, fino a fine stagione, per un cambio della guardia in panchina. Intanto ieri la squadra è tornato a Torino dando inizio al ritiro all’interno del centro sportivo della Continassa.
Il rientro da Israele e il via al ritiro alla Continassa.
Poco dopo le 16.30 la Juventus è atterrata all’aeroporto di Caselle con un volo proveniente da Tel Aviv dopo aver passato la notte in Israele. Da lì l’immediato spostamento alla Continassa dove la squadra ha fatto rientro. Da questa mattina prende il via ufficialmente il ritiro comandato da Massimiliano Allegri per preparare il derby della Mole in programma sabato prossimo allo stadio Olimpico Grande Torino. È il ritiro numero due nel giro di neanche un anno, il terzo convocato dal tecnico livornese alla guida della Juventus dopo quello de 2015 (anche l’ultimo ritiro prima di quello della scorsa stagione in casa bianconera). Ed è anche un ritrovo al quale non tutti sono obbligati a partecipare: gli infortunati, Di Maria compreso (ieri ha abbandonato il JTC qualche minuto dopo l’arrivo), sono esentati dalla partecipazione con l’opportunità di lasciare la sede a sedute terminate. Oggi, intanto, sono previsti gli esami strumentali del Fideo per comprendere l’entità dell’infortunio al flessore della coscia destra.
Confronto in Israele prima del rientro: il ritiro servirà anche a questo.
Ci si guarderà in faccia in questi due giorni e mezzo che la squadra passerà al J|Hotel. Per provare a trovare una soluzione a questo periodo complicatissimo in cui di luce in fondo al tunnel non sembra intravedersene. Confronti su confronti, un primo c’è già stato nella mattinata in Israele prima del rientro a Torino: il presidente Andrea Agnelli ha ribadito l’importanza di sentirsi responsabili, tutti senza esclusioni. Ricalcando quanto sia l’intero gruppo di lavoro a dover trovare, nell’immediato, una via d’uscita. Tutti in discussione, nessuno escluso. Perché questa Juve non può andare avanti così.
