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La grande rivoluzione-novità del Milan: bilancio&risultati. In attesa dell’ultimo upgrade

La grande rivoluzione-novità del Milan: bilancio&risultati. In attesa dell’ultimo upgradeTUTTO mercato WEB
martedì 3 ottobre 2023, 07:30Serie A
di Antonello Gioia

A giugno 2023, un anno esatto dopo il signing, c’è stata la grande rivoluzione sportiva con i licenziamenti di Maldini e Massara con i conseguenti promozione e ampliamento poteri per l’ad Giorgio Furlani e il capo-scout Geoffrey Moncada. Nel settembre 2023, ad un anno esatto dal definitivo closing che ha portato il Milan nelle mani di Red Bird, ecco la grande novità anche sul piano finanziario: il Club rossonero, 17 anni dopo l’ultima volta (era il 2006 e il patron era Silvio Berlusconi), chiuderà il bilancio in attivo di 6 milioni di euro; il tutto verrà ufficializzato nel Consiglio di Amministrazione alla fine del mese di ottobre, ma sarà solo una formalità: le casse rossonere, così come i risultati del campo, sorridono e regalano sorrisi.

Rivoluzione-novità
Ed è proprio questa, in estrema sintesi, la grande rivoluzione-novità mostrata al calcio italiano dal Milan di Gerry Cardinale (e prima dei Singer): è possibile raggiungere ottimi risultati sportivi - come lo Scudetto della stagione 2021-2022 e la semifinale di Champions League di quella scorsa - tenendo i conti in ordine; è, anzi, alla lunga contro-producente, soprattutto per il club con principi e valori come quello di via Aldo Rossi, cercare a tutti i costi i trionfi senza una effettiva e capillare programmazione, non solo sul piano sportivo, ma anche - e in modo particolare - sul piano amministrativo.
Ed è su questo binomio che il Milan di RedBird si muove: costruire una squadra sempre più forte, sempre più competitiva, puntando sulla forza del brand nei Paesi in cui il calcio è più in via di sviluppo assieme a quelli già ampiamente coinvolti e facendo i giusti sacrifici (vedi la voce “cessione Tonali”) per rinforzare la rosa con il calciomercato senza far ricorso a investimenti folli.

L’ultimo upgrade
Tutto questo, però, ad un certo punto non basterà. O meglio: è molto probabile che possa non bastare. Per far sì che il Milan possa crescere oltre i limiti della progettualità prima descritta c’è assoluto bisogno del nuovo stadio. Nei giorni scorsi, a tal proposito, il club rossonero ha presentato la proposta di variante urbanistica necessaria per proseguire nel progetto elaborato sull’area San Francesco in San Donato Milanese, la quale comprende un nuovo impianto da 70mila posti, la nuova sede, il museo, lo store e vari servizi per alloggio e intrattenimento. Si tratterebbe, in sostanza, dell’ultima - ma solo in ordine cronologico - rivoluzione-novità che il Milan di Gerry Cardinale sono pronti a mostrare ad un calcio italiano che, purtroppo, è ancora un po’ restio nel seguire gli esempi virtuosi.

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