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Milan, Kalulu: "In rossonero ho alzato l'asticella. All'inizio era difficile, ma ora sto bene"

Milan, Kalulu: "In rossonero ho alzato l'asticella. All'inizio era difficile, ma ora sto bene"TUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO
giovedì 24 marzo 2022, 13:21Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

Il difensore del Milan, Pierre Kalulu, ha rilasciato un'intervista a L'Equipe. Queste le sue parole a cominciare dalle delusioni in Nazionale francese Under 21: "L'Europeo è stata una delusione. Anche i giochi olimpici. Fa male, in quel momento sei disgustato, ma il duro lavoro aiuta. Eravamo ansiosi di giocare contro le Isole Faroe. Ora non si ha scelta scelta: piccolo o grande avversario che sia, bisogna giocare con la stessa intensità".

Qualcuno ha rifiutato di partecipare all'Olimpiade.
"Per me è diverso. Quelli che hanno esitato ad andare si erano appena trasferiti. Avevo già giocato una stagione al Milan e, quando ne ho parlato con la direzioni, erano felici per me di rappresentare il mio paese e il club. Mi hanno detto "Vuoi farlo? Ok, vai!".

Il ct dell'Under 21 l'ha esaltata.
"Questo è quello che sto cercando di fare. Per essere affidabile, questo è ciò che rende un grande giocatore. Cerco ogni giorno di avere un livello più alto di aspettative. Al Milan, l'allenatore (Stefano Pioli) mi spinge ad essere attento a tutto e si vedono i risultati. Nella mia gioventù, non sono mai stato il giocatore che ci si aspettava. Non sono mai stato il giocatore atteso, colui per il quale fai lo sforzo. Ero spesso nella situazione in cui il treno sarebbe partito senza di me. Ho dovuto tornare al lavoro molto rapidamente".

Ha pensato al rischio di andare al Milan ed essere dimenticato?
"Sapevo che ci sarebbe voluto del tempo, ma sapevo che avrei lavorato per giocare. Non avevo paura di fallire al Milan. Poteva succedere anche al Lione e sarei stato dimenticato".

Cosa pensa dei suoi compagni del Lione?
"Siamo cresciuti insieme, ci mandiamo sempre dei messaggi, è come stare con i tuoi amici d'infanzia. Ed è facile giocare con Castello (Lukeba), Max (Caqueret), Amine (Gouiri) ora al Nizza, Rayan (Cherki). È sempre un orgoglio vedere i miei ex compagni avere successero".

Com'è stato l'addio al Lione?
"Il sogno era brillare tutti assieme al Lione, ma non è successo. Se possiamo farlo in nazionale, però, è ancora meglio. A Milano, in termini di sogni, ho alzato l'asticella. Era complicato all'inizio perché ero solo, ma Milano è una città piacevole e giocare nel Milan mi ha aiutato molto".

Come valuta la sua esperienza a Milano?
"Devi calcolare i tuoi percorsi, evitare il centro della città durante l'ora di punta perché fa molto caldo. Molte persone che mi sono vicine mi hanno raccontato la storia del grande Milan degli anni '90".

Cosa significa giocare nel Milan?
"Essere un difensore del Milan significa allenarmi ogni contro Ibrahimovic. È faticoso e gratificante ogni volta, sia Zlatan che Giroud vogliono sempre vincere. Quando vengono a parlarti devi mostrare l'ego e rispondere. In allenamento, se metti la spalla diventa una piccola lotta. Devi sempre avere fame di vincere. I nostri allenamenti sono da vedere: facciamo gare, duelli e grande intensità durante la partita".

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