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Nemo propheta in patria? Non è il caso di Immobile che torna a casa per la 3ª volta per rilanciarsi

Nemo propheta in patria? Non è il caso di Immobile che torna a casa per la 3ª volta per rilanciarsiTUTTO mercato WEB
Oggi alle 08:12Serie A
di Gaetano Mocciaro

Il detto nemo propheta in patria non si addice di certo a Ciro Immobile. L'addio al Besiktas, ormai certo, chiude la terza parentesi estera. Ancora una volta tutt'altro che memorabile. Migliore delle altre due, ma comunque lontana dalle aspettative.

La stagione in Turchia del centravanti di Castellammare di Stabia si è chiusa con 19 reti in 41 partite. Un bottino tutto sommato accettabile e certamente migliore rispetto alle esperienze al Borussia Dortmund e al Siviglia dove complessivamente di reti ne ha segnate 14. Tuttavia questi numeri vanno parametrati alle aspettative, all'ingaggio e a quanto fatto dai competitors.

La doppietta ad agosto nella Supercoppa turca ha portato un trofeo e tante illusioni, considerando il 5-0 finale al Besiktas. Di fatto la stagione delle aquile è stata una delusione, col quarto posto finale in classifica e l'eliminazione nella League Phase di Europa League, torneo dove Immobile ha segnato solo nel turno preliminare (2 gol al Lugano). In Super Lig si è passati dalle 8 reti nelle prime 9 giornate alle sole 7 reti dalla 10ª alla 38ª. Troppo poco per un giocatore che aveva strappato un ingaggio da 6 milioni netti, più un bonus alla firma di 2 milioni. Ciò che ha pesato di più in Turchia è il paragone con gli arcirivali del Galatasaray, che hanno vinto il campionato grazie alle reti di Victor Osimhen, ben 26 solo in campionato, contro le 15 di Immobile.

Si ripartirà dall'Italia, da Bologna, con un ridimensionamento economico ma con prospettive interessanti di rilancio. Del resto sotto le due torri hanno vissuto una seconda giovinezza giocatori come Roberto Baggio, Beppe Signori e Marco Di Vaio.

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