Cremonese, Terranova: "Indossare la fascia da capitano è un grande onore"

La fascia di capitano ereditata già nella parte conclusiva dell’ultimo campionato, i giorni del lockdown trascorsi con la famiglia in città, la scelta di cambiare sulla divisa da gioco il suo storico numero 26 con il 20, il rinnovo con la Cremo alle porte. Tutti temi toccati da Emanuele Terranova nel corso dell’intervista della settimana.

“Siamo sulla strada giusta – ha esordito Terranova riferendosi alla crescita del gruppo – Abbiamo incontrato alcune difficoltà alla prima giornata, ma già a Pisa si è vista un’altra squadra. Inoltre questa sosta ci ha permesso di lavorare bene e recuperare alcuni giocatori che non erano al top”. Idee chiare anche per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere: “Sicuramente dobbiamo migliorare quanto fatto lo scorso anno in modo deciso, ma pensando sempre una partita per volta. In 20 giorni affronteremo 6 gare, una più difficile dell’altra: la mente non può che essere alla gara di sabato con il Venezia. Per raccogliere frutti è necessario lavorare sempre al massimo durante la settimana”.

Nel corso dell’ultimo campionato a dare filo da torcere a Terranova non sono stati solo i risultati della squadra, ma anche un infortunio che l’ha condizionato parecchio nel corso della prima parte di stagione. “Sì – è stata la conferma del capitano – ho subito un infortunio abbastanza complicato ma grazie allo staff medico della Cremonese mi sono ripreso al cento per cento. Il lockdown, per quanto spiacevole, mi ha poi aiutato a ritrovare la condizione”. E a trovare la fascia di capitano: “Indossarla – ha detto il difensore – è un orgoglio. Rappresento la città di Cremona e basta questo per garantire il mio impegno massimo. Con i miei compagni usciremo sempre dal campo con la maglia sudata. Cremona ha vissuto una situazione molto particolare: dobbiamo regalare ai tifosi e a tutta la provincia qualche soddisfazione in più”.

I giorni del lockdown sono ancora un ricordo vivo nella mente di Terranova. “Non sono stati momenti facili – ha spiegato – il mio primo pensiero va sempre alle persone che hanno sofferto per colpa di questo dannato virus: vorrei idealmente abbracciare tutte le famiglie che hanno conosciuto da vicino il dolore”.

Tornando al calcio, il difensore ha anticipato che è vicino al rinnovo (“Sono orgoglio di poter proseguire per altri due anni con questa maglia”) e ha analizzato l’attuale Serie B: “E’ il campionato più difficile di sempre – ha puntualizzato – difficile dire quali siano le favorite. Certo, il Monza è ricco di grandi nomi: ma sappiamo che conta solo il risultato che si ottiene sul campo. Dal canto nostro si tratterà di un anno di transizione: dovremo trovare il nostro equilibrio e crescere per poi toglierci delle soddisfazioni”.

Infine la scelta riguardante il numero sulla maglia: “Lasciare il 26, numero dedicato alla memoria di mio padre che non c’è più, è stato difficile, ma il 20 è il giorno in cui è nato mio figlio Paolo Matias. Paolo è il nome del nonno: credo che mio padre sia felice lo stesso”.