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Da “allenatore che ci invidiano” alla rottura e ritorno. Occhiuzzi si riprende il Cosenza
La storia di Roberto Occhiuzzi con il Cosenza si arricchisce di un altro capitolo a pochi mesi dall’amara retrocessione in Serie C e dalla rottura con il presidente Eugenio Guarascio, colui che lo aveva scelto in un momento d’emergenza nel 2020 quando Bepi Pillon a causa del lockdown imposto dalla pandemia aveva deciso di lasciare il Cosenza per stare vicino alla famiglia. Veniva così promosso alla guida della prima squadra il giovane tecnico che si era fatto le ossa nel settore giovanile prima di approdare alla prima squadra come vice prima di Braglia e poi dello stesso Pillon.
L’inizio fu da favola con una salvezza conquistata grazie a un bottino di 22 punti in dieci gare (sette vittorie, un pari e due sconfitte) che fece balzare la squadra dal penultimo a 15° posto. Un rendimento da record certificato anche da uno studio della BBC che eleggeva il Cosenza come la miglior squadra d’Europa per media punti dopo la pausa imposta dal Covid-19. Un esordio sfavillante per il classe ‘79 che spinse il presidente calabrese a indicarlo come “l’allenatore che tutta Italia ci invidia” facendo così guadagnare a Occhiuzzi la conferma per l’anno successivo. Le cose però nella scorsa stagione precipitarono con il Cosenza che retrocedeva con il peggior attacco del campionato e soprattutto la peggior prestazione in Serie B del club negli ultimi 50 anni.
Una stagione che compromise non solo il rapporto con la piazza, che continua a nutrire dubbi sul suo ritorno come si può leggere sui social o i forum dei tifosi rossoblù, ma anche con lo stesso Guarascio che quantomeno si aspettava che il tecnico dopo la retrocessione presentasse la dimissioni. Il passo indietro invece non arrivò con i rapporti che diventarono gelidi e la frattura insanabile almeno fino a ieri sera quando il ds Goretti deve aver trovato le parole giuste per convincerlo a fare marcia indietro e richiamare il tecnico che è ancora sotto contratto fino al 2023 con i Lupi.
L’inizio fu da favola con una salvezza conquistata grazie a un bottino di 22 punti in dieci gare (sette vittorie, un pari e due sconfitte) che fece balzare la squadra dal penultimo a 15° posto. Un rendimento da record certificato anche da uno studio della BBC che eleggeva il Cosenza come la miglior squadra d’Europa per media punti dopo la pausa imposta dal Covid-19. Un esordio sfavillante per il classe ‘79 che spinse il presidente calabrese a indicarlo come “l’allenatore che tutta Italia ci invidia” facendo così guadagnare a Occhiuzzi la conferma per l’anno successivo. Le cose però nella scorsa stagione precipitarono con il Cosenza che retrocedeva con il peggior attacco del campionato e soprattutto la peggior prestazione in Serie B del club negli ultimi 50 anni.
Una stagione che compromise non solo il rapporto con la piazza, che continua a nutrire dubbi sul suo ritorno come si può leggere sui social o i forum dei tifosi rossoblù, ma anche con lo stesso Guarascio che quantomeno si aspettava che il tecnico dopo la retrocessione presentasse la dimissioni. Il passo indietro invece non arrivò con i rapporti che diventarono gelidi e la frattura insanabile almeno fino a ieri sera quando il ds Goretti deve aver trovato le parole giuste per convincerlo a fare marcia indietro e richiamare il tecnico che è ancora sotto contratto fino al 2023 con i Lupi.
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