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Dalla D alla Reggiana, la favola di Bonetti: "Vorrei che mia nonna vedesse i miei traguardi"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 09:19Serie B
di Daniel Uccellieri

Dalla D alla Reggiana, la favola di Bonetti: "Vorrei che mia nonna vedesse i miei traguardi"

Nella Reggiana dei giovani terribili che sta sorprendendo la Serie B, stabilmente in zona playoff, spicca la storia quasi fiabesca di Simone Bonetti. Difensore mancino del 2004, fino a sei mesi fa giocava nel Lentigione, in Serie D. Oggi è una delle rivelazioni della linea a tre di Davide Dionigi. "Sono passato da 800 spettatori alle 35mila persone del Barbera. L’esordio è stata la gioia più grande della mia vita», racconta. Un debutto emozionante, ma anche duro: «Pohjanpalo è il giocatore che più mi ha impressionato, difficilissimo da marcare". Dopo la sconfitta con il Palermo, Bonetti è cresciuto insieme alla squadra: otto presenze da titolare su undici partite tra campionato e Coppa Italia e una fiducia sempre più solida. "Devo ringraziare il club, il mister e compagni come Magnani e Rozzio: accanto a loro mi sento protetto". Bonetti, però, resta lucido. "So che devo lavorare tanto. La testa fa la differenza. Per questo porto avanti anche gli studi: mi sono iscritto a Scienze Motorie, perché il calcio dura 15-20 anni e serve un futuro". Il sogno è la maglia azzurra. "Già giocare nella Reggiana è incredibile. Da bambino conservai un ciuffo d’erba del Città del Tricolore: speravo di tornarci da calciatore". Il suo idolo è Bastoni: "Ha cambiato il modo di vedere i braccetti". Lo riporta La Gazzetta dello Sport. Il numero 43 è un omaggio alla nonna Anna, del 1943: "Vorrei che vedesse i miei traguardi".