Paolo Bianco: "Non avrei mai voluto lasciare l'Ucraina, un giorno ci tornerò"
Paolo Bianco, allenatore del Monza capolista in Serie B, intervistato da La Gazzetta dello Sport ricorda anche la sua esperienza in Ucraina allo Shakhtar:
"Nella mia mente resta il senso di angoscia quando sono salito sul treno per raggiungere Leopoli: non volevo lasciare quella terra. E ci tornerò, magari non per allenare, ma ci devo tornare per completare un pezzo della mia vita. Quando ero al Modena mi avevano chiamato per guidare lo Shakhtar da primo allenatore, l’offerta era giunta pochi giorni prima di una gara di Champions contro il Barcellona. Ho rifiutato: avevo preso un impegno con il Modena".
De Zerbi e Allegri?
"Roberto mi ha fatto vivere l’esperienza più bella della vita in Ucraina, lo ringrazierò per sempre. Max mi ha trasmesso la gestione delle difficoltà, è troppo avanti rispetto a tutti".
Farebbe giocare il difensore Paolo Bianco?
"Ma no! (ride, ndr). La richiesta odierna è troppo elevata: bisogna costruire il gioco e annullare quello avversario. Non vedevo l’ora di smettere anche se ho tirato fino ai 38: è stato Di Francesco a chiedermi una stagione in più".
Lei che allenatore è?
"Io non sono un allenatore, io faccio l’allenatore. Sono una persona prima di tutto. Svolgiamo un lavoro, ma non siamo quel lavoro. Quando giocavo andavo alla posta a pagare le bollette. Anche ora ho una vita normalissima: faccio la spesa, pulisco casa, vado in ricicleria. Sono Paolo".
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