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Il Padova cambia strategia: dai "nomi" al collettivo. Il grande lavoro del designatore Ciampi e un mercato ancora troppo fermoTUTTO mercato WEB
© foto di TuttoSalernitana.com
sabato 2 luglio 2022, 00:00Il Punto
di Luca Esposito
per Tuttoc.com

Il Padova cambia strategia: dai "nomi" al collettivo. Il grande lavoro del designatore Ciampi e un mercato ancora troppo fermo

Editoriale di oggi che si apre con un focus sul Padova. La formazione veneta, dopo un'attenta riflessione, ha sciolto le riserve e ha ufficializzato il nome dell'allenatore: si riparte da Caneo, mister che ha fatto molto bene con la Turris e che proverà a dimostrare il suo valore in una piazza storicamente importante e ancora scottata per aver perso due finali playoff consecutive. Un handicap non di poco conto che implicherà un lavoro certosino soprattutto dal punto di vista psicologico. Alcuni tifosi sono scettici e si aspettavano, forse, il cosiddetto "grande nome", ma le recenti esperienze negative con Mandorlini e Oddo insegnano che i campionati si vincono con gente che conosce bene la categoria e che ha più fame rispetto a colleghi che, da tempo, vivono una palese involuzione. Il Padova, che per anni è andato avanti più per la forza dei singoli che per il gioco espresso sul campo, ha deciso dunque di cambiare filosofia affidandosi ad un allenatore che riesce sempre a dare una identità offensiva alle sue squadre mettendo il collettivo al centro del progetto, un innovatore che a nostro avviso merita sostegno e fiducia.  Per quanto riguarda il mercato, come ampiamente prevedibile si sta muovendo poco o nulla a causa della crisi economica acuita da questa maledetta pandemia che minaccia nuovamente i campionati. L'Entella ha preso De Lucia per la porta, il Crotone ha piazzato il colpo Chiricò strappandolo ad una concorrenza agguerrita, per il resto calma piatta e la sensazione che i tre gironi saranno totalmente equilibrati senza nessuna squadra destinata a prendere il largo sulle altre. Le principali indiziate per il salto di categoria sono sempre le stesse: Reggiana, Cesena, Vicenza, Catanzaro e, appunto, Padova. Occhio al Pordenone, attivo sul mercato e desideroso di riscattare la mesta retrocessione maturata un mese e mezzo fa: Di Carlo, altro allenatore a caccia di rivalsa, ha forse l'ultima chance per rilanciarsi a certi livelli, sembrano davvero lontani per il mister i tempi del Mantova spettacolare che gli fece arrivare proposte da tutt'Italia e dalla A.

Ci sono poi realtà che dovranno capire che il blasone e il seguito nutrito non bastano per vincere i campionati. Il Pescara, sempre alle prese con voci su cessioni societarie, alla fine allestirà una buona rosa ma dovrà anzitutto ritrovare la propria gente, l'Avellino sta mettendo da parte le scorie delle polemiche di maggio e giugno e rivoluzionerà l'organico, il Foggia ha salutato una garanzia come Zeman e dovrà trattenere i pezzi pregiati per dare un segnale alla piazza. C'è poi il Messina che, risolta la grana iscrizione, dovrà ora dimostrare di avere mezzi e idee per essere protagonista. Dispiace davvero che uno stadio potenzialmente da 20mila a partita sarà ancora presumibilmente vuoto per questa svolta che, da oltre 10 anni, tarda ad arrivare pur con qualche campionato vinto tra D ed ex C2. Infine un in bocca al lupo agli arbitri promossi alla CAN, nomi che la nostra redazione aveva anticipato in tempi non sospetti. Alla CAN ci sarà una donna, una piacevole novità. L'ottimo lavoro del designatore Ciampi farà scattare in automatico la riconferma, riconoscimento pienamente meritato per un professionista che ha ereditato una situazione complessa e che oggi consente di proiettarci al futuro con rinnovata fiducia. Magari con l'ausilio della tecnologia che ha evitato polemiche negli spareggi...