Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / serie c / Altre news
Vullo: “L'Avellino avrebbe potuto fare di più. Importante confermare Perinetti e Pazienza”TUTTO mercato WEB
© foto di Antonio Abbate/TuttoLegaPro.com
venerdì 14 giugno 2024, 20:30Altre news
di Redazione TC
per Tuttoc.com

Vullo: “L'Avellino avrebbe potuto fare di più. Importante confermare Perinetti e Pazienza”

tmwradio
Ospite: Salvatore Vullo A TUTTA C con Cristiano Cesarini e Lucio Marinucci.
00:00
/
00:00

L’ex calciatore e allenatore Salvatore Vullo ha commentato durante la rubrica A Tutta C, in onda su TMW Radio, ha parlato tanto di Avellino e non solo.

Sia aspettava qualcosa in più dalla stagione dell’Avellino?
“Dall’Avellino ci si aspetta sempre qualcosa in più. È stato investito tanto e la squadra avrebbe potuto fare di più, era la più attrezzata. Si è ripreso solo all’ultimo, ma si doveva puntare alla vetta piuttosto che fare i playoff”.

Perinetti e Pazienza saranno comunque confermati. Quanto è importante dare in continuità in ogni caso?
“È un punto significativo. Riconfermare lo staff, con Perinetti e Pazienza è importante, nonostante magari non tutti i tifosi siano poi così contenti. Ho sempre stima del tifo avellinese, ma ultimamente si è parlato un po’ troppo. Per il calciomercato invece serve un leader in mezzo al campo”.

Il Girone C si conferma il più complicato?
“Anche nel Girone A e nel Girone B c’è qualità, ma solo nelle prime tre o quattro squadre. Nel Girone C invece sono molte di più le squadre che ambiscono alla vetta. Si vedono investimenti importanti e tanti giocatori lo sfruttano per avere una rampa di lancio”.

Che ne pensa dell’avvento delle squadre Under 23 in Serie C?
“Non mi sembra giusto estromettere squadre tagliate fuori dai ripescaggi per iscrivere le Under-23. Chi decide dovrebbe fare delle valutazioni non sempre per premiare sempre le squadre di serie A. Ci sono società che investono tanto e non è corretto che restino fuori”.

Anche il Campobasso, dove lei ha allenato, è pronto per il ritorno in Serie B. 
“Anche quella è una squadra non di provincia, ma di regione, anche facendo la Serie D. Mi auguro che la società possa costruire una rosa per ridare lustro alla piazza. La C sarà dura, dovranno mettersi nelle migliori condizioni”.

Lei proprio a Campobasso ha allenato un giovane Luigi Silvestri, quest’anno perno del Cesena promosso in B. Si aspettava un percorso così importante da parte sua?
“Silvestri con me giocava sempre. Lo mettevo dovunque perché oltre ad un fisico straordinario aveva una grande duttilità. 
All’epoca talvolta andava addirittura frenato. In quella squadra avevo anche Carmine Esposito, che poi ha vinto tanti campionati nei dilettanti.
Ad ogni modo Silvestri lo vedevo già ad alto livello, aveva fame di calcio”.

Delle esperienze con l’Avellino invece che ricordi ha?
“Nel 2002-03 venni chiamato perché c’erano stati dei problemi con l’allenatore precedente poco prima dell’inizio del campionato. Addirittura la società mi aveva chiesto di dover centrare la salvezza, ma in sede di pianificazione chiesi comunque premi in caso di raggiungimento dei playoff o di promozione; mi presero per pazzo. Acquistammo poi Marra come regista, Molino e Mimmo Cecere portiere. Insomma abbiamo preso giocatori da tutte le parti e abbiamo creato un grande gruppo, che alla fine ha vinto il campionato.
Da ex calciatore dell’Avellino invece mi sento ancora con Colomba e Bergossi, mentre Tagliaferri purtroppo è venuto a mancare. Ricordo anche che In Serie A abbiamo avuto  pure Angelillo, che ci faceva giocare divertendoci. Vincevamo perché giocavamo bene”.