Crotone, Longo sul ritiro: "La squadra ha risposto nel modo giusto al provvedimento"
Dopo due ko di fila, compreso quello di Coppa, il Crotone è tornato a vincere, 2-0 contro il Casarano.
"La squadra ha risposto nel modo giusto al provvedimento - ha affermato in sala stampa mister Emilio Longo in relazione al ritiro indetto dal club dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia di Serie C - Serviva per stare più insieme e lavorare di più: negli ultimi 50 giorni abbiamo disputato 11 partite, con poco tempo per preparare le gare. Abbiamo scelto con la società questo ritiro per evitare distrazioni e allenarci intensamente. I ragazzi hanno dato la prova giusta, unendo competenza e spirito. Ci portiamo a casa una buona vittoria, salutare per il nostro percorso".
La vittoria poteva essere anche più rotonda: "Abbiamo affrontato forse la squadra con l’idea di gioco migliore del girone, in continua evoluzione, che dà pochi punti di riferimento. Abbiamo scelto un approccio che quest’anno avevamo utilizzato poco: pressare 1 contro 1 a tutto campo, rischiando anche in profondità. I ragazzi hanno retto bene. È una vittoria importante perché l’indice di difficoltà era alto: loro ti fanno girare e correre tanto. Abbiamo sfruttato bene gli spazi lasciati dal loro possesso, soprattutto sul secondo gol con una transizione di pregio, pochi passaggi precisi. Nel secondo tempo abbiamo contenuto le loro sortite, sistemandoci diversamente a centrocampo. La squadra ha retto l’urto, aiutata anche dal ritiro che ha permesso di recuperare sforzi fisici e mentali in un periodo complicato. Abbiamo imparato che con la sola competenza non si vince: unendo competenza e rabbia possiamo fare bene".
Si sta per chiudersi il girone d’andata con la trasferta a Latina: "Quanto sarebbe importante eguagliare o migliorare il giro di boa dello scorso anno? Sarebbe importantissimo. L’anno scorso alla fine del girone d’andata ci furono assegnati 23 punti per l’estromissione di Taranto e Turris. Abbiamo la possibilità di chiudere addirittura migliorando quel ruolino con una squadra completamente rinnovata. Ci darebbe respiro per un girone di ritorno difficile: i punti in palio diminuiscono e la difficoltà sale sempre. Questa è una settimana corta, ma con un giorno in più per lavorare rispetto ai recenti quattro massimali. La Coppa non ci ha distratto, ma ha aggiunto fatica: giocare ogni quattro giorni non è semplice. Ieri molte squadre passate il turno hanno presentato 16-17 giocatori in distinta per virus o affaticamenti. Proveremo a fare una settimana tipo, rimettendo concetti di gioco nella testa dei ragazzi, per prepararci al meglio e migliorare lo score dell’anno scorso".
Ma quanta tranquillità dà questa vittoria? "Non deve darci troppa tranquillità. Dobbiamo essere perseveranti e migliorare gara dopo gara. Questa vittoria è frutto degli errori commessi recentemente: oggi la squadra è stata più forte proprio grazie a quegli errori passati. Non dobbiamo avere chissà quale entusiasmo: abbiamo obiettivi chiari, dobbiamo restare arrabbiati. Oggi la rabbia si è vista in campo, tramutata in spirito agonistico: deve accompagnarci per tutto il campionato".
Chiusura dedicata al FVS: "Lo gestiamo meglio, ma faccio una considerazione. All’indottrinamento ci dissero che capitano e allenatore sono gli attori principali per la chiamata, con qualche secondo per decidere. Nella prima situazione ho aspettato Guido (Gomez, ndr): se mi avesse chiamato per il rosso, non chiamarlo sarebbe stata doppia punizione. Era giusto chiamare la prima; la seconda era rigore netto. Il problema è che non sempre ci va bene: le situazioni FVS restano strane. Ieri ho visto un caso anomalo: espulsione per doppio giallo, chiamata FVS per rosso, alla review diventa giallo ma la chiamata avversaria viene bruciata. Se io chiamo per un penalty evidente non dato e alla review diventa punizione, perdo la chiamata senza ottenere nulla. È ancora un terno al lotto. Dobbiamo pazientare: è meglio rivedere gol e rigori, ma lo facessero solo gli assistenti, togliendoci questa incombenza".
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