ESCLUSIVA TG – Angelini (Forlì Granata): “Il Bologna è più forte, ma vediamo se continuerà il nostro trend positivo. Cairo è il grande male del Torino e con lui la statistica dei derby è oscena”
Mauro Angelini, è il presidente del gruppoForlì Granata Alessandro Gazzoni , è stato intervistato da TorinoGranata.it. Con Angelini abbiamo parlato del momento del Torino che dopo il pareggio con la Lazio ha vinto con Napoli e Genoa e domani affronterà al Dall’Ara il Bologna che in classifica è al 5° posto e ha solo tre punti in più dei granata che sono 12esimi insieme a Cremonese e Lazio.
Nelle ultime partite il Torino ha fatto un passo avanti? La squadra sta trovando quella famosa quadra di cui si è parlato per tanto tempo?
“Noi continuiamo ad andare avanti con alti e bassi. Anche domenica col Genoa nel primo tempo non abbiamo giocato bene. Sicuramente ci viene più facile con le squadre forti perché lo facciamo di rimessa e quindi dobbiamo costruire di meno e sfruttiamo gli spazi che in ripartenza siamo capaci a conquistarci. Con squadre forti oltretutto se riusciamo ad andare in vantaggio per fortuna, ci vuole anche, o per bravura giochiamo appunto meglio. Invece se giochiamo con le squadre chiuse e dobbiamo essere noi a costruire e a creare non riusciamo a farlo tanto. Col Genoa nel primo tempo abbiamo costruito relativamente poco, magari un po' di più negli ultimi quindici minuti del primo tempo. Domenica c'era Asllani non particolarmente in condizione e questo ha influito . Nella ripresa dopo qualche sostituzione la squadra è andata meglio. Con la Lazio eravamo andati in vantaggio, poi siamo andati sotto e siamo stati bravi a recuperare andando nuovamente in vantaggio però malauguratamente, anziché mandare fuori il pallone lo abbiamo giocato dando il via all'azione del rigore e permettendo alla Lazio di pareggiare. Anche lì, ribadisco, siamo andati avanti con alti e bassi. Col Napoli abbiamo fatto una buona partita, ma, secondo me, nel secondo tempo troppo difensiva però va anche ricordato che loro hanno giocato senza Lobotka e gli mancavano sei titolari fra i quali alcuni di particolare spessore come appunto Lobotka e anche McTominay che per il loro gioco sono fondamentali. E anche Hojlund è molto più forte di Lucca, quindi noi abbiamo affrontato il Napoli che era schierato con una formazione che non era così ostica e questo ci ha agevolato. Se pensiamo alla partita col Genoa siamo andati a sprazzi e se alla fine Paleari non avesse fatto quelle due parate miracolose non portavamo a casa i tre punti. Tutto questo per dire che non possiamo ancora affermare che le prestazioni siano del tutto convincenti, anche se la squadra è in un trend positivo di risultati”.
Adesso però Baroni sembra aver trovato l’assetto migliore con il 3-4-1-2 e anche la fase difensiva regge meglio, seppur continui a fare errori che portano gli avversari a segnare. Concorda?
“Sì, sì. Diciamo che è logico che in una squadra come il Torino, che finora non è stata molto realizzativa e non ha segnato tantissimi gol, cerchi di rendere la difesa più solida perché almeno questo ci permette di evitare di andare sotto e poi sempre rincorrere sbilanciandoci e quindi rischiando ancora di più di essere infilzati. Adesso c'è questo modulo e a parte la prestazione del singolo nella giornata, come domenica che Asllani che non ha reso, però ci sono certi giocatori di cui non si può fare meno come Asllani e Casadei, anche perché finora non abbiamo avuto modo di vedere alternative. E sulle fasce Pedersen, anche se inizialmente avevo qualche dubbio su di lui, e Nkounkou che sta giocando molto meglio di Biraghi, peccato che adesso sia infortunato. Adesso questi sono giocatori importanti.
Il problema è che non riusciamo a costruire tantissimo per le punte e a volte è la bravura del singolo che fa la differenza, come il gol di Simeone alla Lazio, più che una costruzione globale del gioco. Ricordiamoci anche che avevamo un calendario non facilissimo, e rispetto alle prime partite qualche cosa di meglio siamo riusciti a imbastire”.
Soprattutto sui social fra i tifosi, si è scatenata la “querelle” su chi debba essere i portiere titolare: Paleari o Israel lei e il suo gruppo chi preferite?
“Paleari ricordo che l'anno scorso con la Fiorentina non aveva fatto nulla per farsi ricordare disputando una gara abbastanza anonima. Sicuramente col Genoa ha fatto due grandi parate e quindi in questo momento a caldo dico che dovrebbe giocare lui. Israel è giovane e quindi si deve ancora insistere con lui perché probabilmente ha margini per crescere ancora. Paleari può giocare bene qualche partita e altre potrebbe fare meno bene. Oltretutto Israel non ha fatto errori così palesi che fanno dire che non sia all’altezza e che quindi non va fatto giocare. A fronte delle parate di domenica di Paleari e che Israel forse non ce la fa a recuperare del tutto per domani, quindi sarebbe una forzatura rischiarlo, a Bologna e si può far giocare di nuovo Paleari, soprattutto perché avendo una riserva come lui non si è obbligati a forzare il rientro di Israel”.
L’attuale classifica è un po’ strana perché ci sono tante squadre in pochi punti, comprendendo il Bologna e il Torino che sono 5° e 11esimo ci sono otto squadre in tre punti. Questo distacco quanto è veritiero?
“Secondo me, il Bologna è più forte del Torino, almeno analizzando le partite finora fatte dai felsinei. Svarioni ed errori particolari il Bologna non ne ha fatti, poi è logico che magari l'errore, il rigore, ci sta. Se pensiamo alle partite del Torino con l'Inter e l'Atalanta, il Bologna di brutte gare così non ne ha fatte. Ecco perché dico il Bologna ad oggi è più forte del Torino e parte avvantaggiato e se dovessi scommettere direi un 65 a 35 o anche un 70 a 30 per loro. Oltretutto il Bologna da anni ci batte o comunque pareggia, mi ricordo di una vittoria nostra con rigore di Belotti (16 aprile 2016, ndr). Affrontare il Bologna al Dall’Ara non ci ha mai portato molto bene, comunque il biglietto per domani ce l'ho già”.
Comunque come gruppo domani sera ci sarete per sostenere la squadra?
“Certo. Noi non siamo un Toro Club ufficiale, abbiamo scelto di non esserlo perché non ci piacevano le costrizioni poiché per essere un Toro Club ufficiale bisogna condividere con la società tutti i nominativi e i numeri di telefono degli iscritti e questo secondo noi non è corretto. Per cui siamo il gruppo Forlì Granata Alessandro Gazzoni, Alessandro era il fratello della nostra vicepresidente Roberta, un tifosissimo del Toro, e faceva parte dei Leoni della Maratona, ma a inizio agosto del 1988 andando a Berna in moto per un’amichevole nel tunnel del San Gottardo purtroppo perdette la vita. Lui era presidente del Forlì Granata originario che nel 2014 abbiamo ricostruito”.
Quindi il vostro gruppo segue la squadra e venite a Torino a vedere le partite e andate anche quando gioca in trasferta?
“Cinque dei nostri soci sono abbonati e quando è possibile, stante le partite spalmate la domenica sera, il lunedì o il venerdì sera, si va allo stadio, ma si deve conciliare con il lavoro e quindi diventa difficile poter essere sempre presenti al Grande Torino. Chi può ovviamente va. Ci sono anche ragazzi di Rimini e Cesena che si uniscono a noi e anche uno di Badia Polesine. Quando era un po' più economico da noleggiare facevamo anche dei pulmini, ma adesso sono aumentati i prezzi e quindi è quasi più conveniente fare due macchine che noleggiare un pulmino da nove. Seguiamo la squadra anche in trasferta, a Bologna è facile essendo abbastanza vicino. Sotto Roma normalmente non andiamo perché diventa un po' più complicato. Quest'anno in Serie A ci sono parecchie squadre di città non troppo distanti e questo ci consente di fare più trasferte come Reggio Emilia, Cremona, Verona, Udine, Parma e altre.
Eravamo a Parma, siamo sempre andati a Verona, a Reggio Emilia, dove patiamo sempre un gran freddo perché spesso si gioca in pieno inverno, ma ci andiamo lo stesso”.
Qual è il vostro rapporto con la presidenza Cairo?
“Cairo è un male, è il male del Torino, il grande male del Torino. Spesso e volentieri andiamo anche a raduno di Mario Patrignani a Pesaro e dialoghiamo spesso anche con l’avvocato Marengo e quindi abbiamo anche conoscenze. Noi vorremmo un Presidente che parlasse di meno e facesse di più: Cairo ha dichiarato tante cose e poi non le ha mantenute. Dai soldi che doveva mettere per il Filadelfia, al portare il Museo del Toro al Fila. E poi il Robaldo è una cosa assurda per il lunghissimo iter che è servito per costruirlo e ancora oggi non è completamente finito, infatti la Primavera continua a giocare a Orbassano e per anni ha dovuto andare in giro per il Piemonte per trovare un campo di gioco. A tal proposito faccio solo un esempio, il centro sportivo del Robaldo quando sarà totalmente operativo rispetto a quello di una società semi-dilettantistica forlivese è nulla: l'Edelweiss, squadra che fa la seconda categoria, per le proprie giovanili ha nove campi ben tenuti e tutti strutturati bene. Il Robaldo, se non ricordo male, ne ha quattro e solo tre sono omologati Fifa, quindi si tratta di una struttura minima e Cairo non può farsene vanto perché non è assolutamente adeguato a un centro sportivo di una società di Serie A.
Noi ci aspettiamo di più. Parliamo, ad esempio delle campagne acquisti: qualche anno fa ci eravamo illusi perché c’erano meno prestiti, ma ora si è tornati ad avere parecchi giocatori in prestito che spesso poi non vengono riscattati. E poi per settimane e mesi si parla di giocatori che potrebbero arrivare e per risparmiare qualche spicciolo si fanno trattative lunghissime e molte volte capita che il giocatore alla fine si accasi altrove senza che l’altra società dia il doppio, ma semplicemente offre qualche euro in più.
Il Presidente del Torino dovrebbe essere oculato, che non fa il passo più lungo della gamba, ma che dovrebbe avere passione per la propria squadra e invece Cairo non ce l’ha e non è tifoso del Toro. Fa il Presidente, ma senza il cuore di chi ritiene la propria squadra la cosa più importante. E poi dovrebbe ogni anno integrare la squadra dell'anno prima adeguatamente senza stravolgere troppo la rosa e invece a volte s’interrompono rapporti con giocatori che potrebbero essere ancora utili e chi è stato valorizzato viene subito venduto per fare plusvalenze. E’ logico che il Torino non possa ambire ad essere una società come le 4 o 5 maggiori del campionato italiano, che hanno risorse economiche che derivano anche dal disputare la Champions, però bisognerebbe cercare di non prendere sempre calciatori scommessa o che devono rilanciarsi, anche perché fino a prova contraria non abbiamo uno scouting fantastico. Se si confrontano i giocatori che finora sono stati presi da Vagnati e quelli che aveva preso Petrachi quest’ultimo ne aveva portati di migliori. Certo bisognerebbe avere uno scouting che dà le dritte giuste”.
Adesso c'è la trasferta a Bologna, poi il Pisa in casa e il derby allo Stadium prima della prossima sosta del campionato. In queste tre partite potrebbero far capire un po' meglio il valore di questo Torino?
“Sicuramente sì, diciamo che adesso abbiamo una partita tosta con il Bologna fuori casa e già lì vedremo se riusciremo a consolidare il trend con le squadre di un certo blasone. Trend, a parte l’Inter e l’Atalanta, che ci ha portato fino adesso a vincere con il Napoli e la Roma e a pareggiare con la Lazio per cui vediamo se con un'altra che sulla carta è davanti a noi riusciremo a fare una bella partita e se porteremo a casa i punti. E con il Pisa mi aspetto altri punti, magari soffrendo meno che con il Genoa però non sarà facile perché i toscani hanno fatto soffrire il Milan per cui non si può pensare che sarà tutto facile. Infine il derby e con lo storico dell’era Cairo la statistica è, passatemi il termine, oscena. Non c'è nessuna società che a livello di derby ne abbia vinto solo uno in vent’anni. E poi quanti ne sono stati giocati senza cuore, anima e grinta. Il derby sicuramente ci farà vedere se è cambiato qualche cosa. Sinceramente avrei preferito che Tudor non fosse stato esonerato e vedremo chi arriverà al suo posto, si fanno i nomi di Spalletti, Mancini, Padalino, poiché Brambilla dovrebbe rimanere solo per la gara con l’Udinese.
Ritornando alla sua domanda, di sicuro noi tifosi speriamo che quella statistica oscena non venga incrementata e già con il Bologna il trend positivo continui”.






