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tmw / udinese / Primo Piano
Udinese, Buksa in conferenza: "Penso di essere nel posto giusto al momento giusto"
Oggi alle 14:33Primo Piano
di Alessandro Vescini
per Tuttoudinese.it

Udinese, Buksa in conferenza: "Penso di essere nel posto giusto al momento giusto"

Dopo la vittoria in trasferta contro il Pisa, è tempo di presentazioni in casa Udinese con la conferenza stampa di Adam Buksa. 

Collavino: "Adam è con noi già da qualche settimana. È un profilo di grande esperienza internazionale, ha giocato anche diverse competizioni tra cui l'Europeo. Ha dimostrato di saper fare gol ovunque ed è quel profilo di giocatore che per solidità e capacità ci aveva chiesto Runjaic, avendoci già lavorato con lui. Con Buksa, Bayo, Zaniolo e Gueye e con i giocatori rimasti abbiamo davvero un attacco versatile".

Inler: "Un paio di anni fa giocava in Turchia quindi ci siamo affrontati, il mister lo ha voluto fortemente. È un ragazzo che dà l'anima per la squadra. È un leader che ci può aiutare tantissimo anche dentro lo spogliatoio. Da parte mia un grande in bocca al lupo". 

"Grazie per la bella presentazione. Sono felicissimo di essere qui all'Udinese che è un club dalla grande tradizione. Abbiamo dimostrato di essere molto competitivi e possiamo fare grandi cose. C'è anche tanto lavoro da fare, ma penso di essere nel posto giusto al momento giusto", ha dichiarato Adam. 

Quali sono state le tue impressioni della Serie A?

"Sono state difficili perché se non arrivi durante la prestazione è subito difficile performare. Ho fatto bene ma pretendo molto di più da me stesso. La cosa importante è che abbiamo già vinto due gare. La Serie A è molto complicata per gli attaccanti perché richiede molto movimento e ci sono difensori forti che ti marcano. Da attaccante se riesci a fare bene in Italia vuol dire che sei di lavoro. È una bella sfida per me per dimostrare quello che riesco a fare e dimostrare se posso giocare a questo livello": 

Che rapporto hai con Runjaic?

"Lo conosco da tanto tempo, abbiamo lavorato assieme in Polonia due anni ed è stato lì che la mia carriera è iniziata. Lo ringrazio tantissimo perché mi ha dato la possibilità di giocare ad alto livello. Ha creduto in me sin da subito anche quando non avevo molta esperienza allo Stettino. Ha visto il potenziale che avevo e sapeva come aiutarmi a migliorare. La cosa più importante in quel periodo è stata la pazienza che ha dimostrato nei miei confronti ma pretende molto. È fatto così ma come vedete poi porta anche a risultati. Il suo ruolo nel convincermi a venire qua è stato fondamentale".

Avevi già fatto un'esperienza in Italia al Novara e tuo fratello aveva giocato al Genoa: cosa hai notato di diverso rispetto a quanto sapevi già?

"Ho fatto un anno a Novara, ero un uomo diverso e un giocatore diverso. È stata una bella esperienza e ora vengo qui con qualità diverse, un diverso peso e un altro stile di gioco. Vengo come un attaccante completo, un numero 9, mentre a Novara giocavo più da falso nove. Ho imparato un po' di italiano, prometto che tra qualche mese parlerò questa lingua. Anche mio fratello mi ha raccontato delle belle cose, ma è un campionato molto conosciuto. Seguivo la Serie A da giocane e so quanto è competitiva. Serve esperienza e sono contento di essere qui. Sono qui per fare gol e assist e produrre rete. I primi due match sono stati diversi perché sono entrato quando eravamo in vantaggio ma ho ancora molto da mostrare". 

Che emozione hai provato a scendere in campo subito contro l'Inter? Te lo aspettavi?

"È stata una sfida difficile per l'Udinese ma ti alleni ogni giorno solo per giocare gare come quelle a San Siro. È stato il mio debutto in Serie A e abbiamo vinto, non potevo desiderare di meglio. Vogliamo partire da questo, non vogliamo che sia solo un momento casuale durante la stagione ma ripeterci gara dopo gara". 

La struttura della squadra è la stessa dell'anno scorso:

"Posso solo parlarne in maniera positiva. Abbiamo bisogno di leadership e lo abbiamo dimostrato. Non è facile mantenere tutta quella forza mentale nel secondo tempo e abbiamo giocatori che vogliono prendersi responsabilità. Sono stato in diversi spogliatoi in paesi diversi e questo a Udine è uno dei migliori in cui sono stato. Non ho avuto problemi ad adattarmi e non c'era tempo. Mi sono sentito come se fossi qui da tempo. Abbiamo carattere e non vedo l'ora di continuare così". 

Quanto ti agevola avere giocatori come Piotrowski e Karlstrom che hanno già giocato i n P

"Piotrowski lo conosco da anni, è un mio amico e una persona squisita oltre a essere un grande giocatore. Abbiamo avuto tanti contatti prima del suo arrivo e prima del mio. Gli ho chiesto un feedback prima di arrivare qua e le sue sensazioni erano anche positive. Karlstrom non lo conoscevo personalmente, ma avendo giocato in Polonia abbiamo già avuto punti in comune". 

Ti trovi più a tuo agio con un numero 9 o un altro 10?

"Dipende tutto dal sistema di gioco, quando giochi con due attaccanti devi essere flessibile. Ho giocato con tanti sistemi di gioco e tutto dipende dal sapersi adattare. Contro il Pisa eravamo in vantaggio e il mio ruolo era importante nel tenere la palla ma posso giocare anche fronte alla porta. Mi sento a mio agio dentro l'area ma posso fare più ruoli. Quando giochi con due attaccanti hai bisogno di maggiori movimenti". 

Quali sono le tue aspettative?

"Tutti conoscono l'Udinese, ci sono diversi giocatori che hanno giocato qua. Ho parlato con Zielinski durante il ritiro della Nazionale e mi ha parlato benissimo di questo club. Non ho avuto modo di vedere tanto la città per via dei tanti allenamenti, ma con mia moglie ci troviamo bene. L'ambiente attorno al club è qualcosa che conta molto per me".