Milan, è un Allegri cambiato? Ecco cosa dicono gli ospiti

Altro successo, in Coppa Italia stavolta, per il Milan di Massimiliano Allegri. E a TMW Radio ci si chiede se sia davvero cambiato il tecnico toscano.
Stefano Impallomeni: "Ci sta facendo vedere una squadra spettacolare. E poi una grande voglia di dimostrare che è ancora un allenatore vincente. Ora sarà interessante capire come va la crescita del Milan contro il Napoli. Ci aspettavamo potesse essere protagonista, ma non così. Vince le partite giocando bene. Non pensavo potesse essere così. Vedo giocatori diversi, nella postura, nella concretezza. E poi hanno un centrocampo ricco, diverso. Se giochi così, con un flusso di idee, potenza, alla fine il gol davanti arriva. E sorprende anche la condizione atletica".
Mimmo Cugini: "Vedo ancora il solito Allegri, ma con quelli che sono i suoi pregi. Intanto ha rimesso a posto un ambiente depresso, lasciando andare via alcuni elementi che non si sentivano più parte del progetto. È vero che a centrocampo ha perso Reijnders, ma Modric ha un livello talmente superiore che gli altri non riescono a prenderlo né tecnicamente che fisicamente. A tutto questo ha aggiunto Rabiot, che con Allegri ha sempre fatto molto bene. Sì respira un ottimismo diffuso, che non si vedeva da parecchio in rossonero. La verità e che Allegri è sempre stato bravo a gestire e ora a Milanello sta facendo proprio questo. Chiudo parlando di Gimenez, il quale non è che si fosse dimenticato come si gioca, ma semplicemente si è trattato di una questione mentale".
Gianni De Biasi: "Ha la mano ferma di un tecnico esperto che sa gestire certe rose e tira fuori il meglio. E' una delle squadre più forti del campionato, già dallo scorso anno, c'è stata qualche mancanza a livello gestionale e e societario. Lo scorso anno avrà dato solo il 20%, ovviamente Allegri può fare di più. E' una persona concreta, che non bada agli estetismi, se deve richiamare qualcuno lo fa. Ci sono giocatori che hanno reso molto poco, perché chi li ha gestiti non ha stabilito con loro un rapporto che gli permettesse di esprimersi al massimo".
Paolo Pacchioni: "Mi sembra un Milan più simile a quello visto nella prima Juventus. Ha avuto il vantaggio di partite bene con partite non impossibile, c'è da dirlo. Ora contro Napoli e Juve peseremo il valore vero del Milan".
Francesco Repice: "Viene etichettato in un certo modo, come tutte le persone intelligenti però si sta adeguando ai suoi calciatori".
Paolo Poggi: "Uno è più completo e l'altro più entusiasmante. Il gioco del Milan è totalmente nuovo, mentre nel Napoli quasi tutti hanno già lavorato con Conte. Al momento sono entrambe squadre spettacolari e stanno alzando il livello del nostro campionato".
Enzo Bucchioni: "Sposto l'orologio al giorno in cui è stato presentato. Vedete la sua espressione, gli occhi della tigre. E' un'altra persona, è arrivato con una voglia di far vedere a chi lo ha criticato negli ultimi anni qualcosa. Alla Juventus, quando è tornato, è stato un flop perché non si è presentato bene. Ora è tornato l'uomo che vuole dimostrare, con umiltà. Ora fa un lavoro più scientifico, più moderno".
Paolo Paganini: "Il vero acquisto del Milan è stato Allegri come lo scorso anno per il Napoli Conte. Il Milan, come il Napoli lo scorso anno, non ha le coppe e Allegri può lavorare tutta la settimana con la squadra. Lo scorso anno il problema è stato l'aver preso tanti gol. E Allegri sa che l'attacco anche è un problema, per questo punta su un centrocampo che sa difendere ma anche segnare".
Paolo Marcello: "Allegri alla Juve, nell'ultimo periodo, si era un po' imborghesito, ora vedo un Allegri nuovo. Il Milan gioca molto bene. Oggi vedo una squadra che gioca, che ha un'identità. E ha uno staff importante con sè".
