
Restare squadra per 90 minuti, l’obiettivo di Pioli e della Fiorentina. A Vienna è turnover, ma a Firenze i ritardi sul Franchi potevano essere comunicati prima
La Fiorentina è squadra, solo che (ancora) non riesce a esserlo nell’arco di tutti i 90 minuti di gioco. Da Vienna arrivano nuove spiegazioni alla crisi viola, per bocca di uno Stefano Pioli molto poco scalfito dalle critiche, e di quel Ndour che fu tra le sorprese migliori dell’esordio europeo in Slovacchia, al cospetto degli ucraini del Polissya. In particolare l’allenatore smonta i teoremi relativi a uno spogliatoio poco propenso a seguire i dettami del caso, ma pure una certa ostinazione nel modo di metter in campo la squadra. Insomma, nel segreto del Viola Park ci sarà pure stato un confronto interno, ma tutti i protagonisti garantiscono massima unità d’intenti.
Le risposte del campo
Adesso la parola torna nuovamente al campo, com’è giusto che sia, ed è inevitabile augurarsi che almeno stasera dal rettangolo di gioco arrivino conferme a quanto raccontato davanti ai microfoni. La compattezza di cui Pioli parla in primis dovrà trovare riscontri al cospetto del Rapid Vienna, e se dovesse arrivare un gol in avvio diventa obbligatorio “restare squadra” come ha detto lo stesso Ndour. Non ci sono motivi per non credere a quanto raccontato ieri sera nel ventre dell’Allianz Stadium di Vienna, ma finché non arriveranno adeguate risposte nell’arco delle prossime partite il rischio di un ambiente un subbuglio resta di enorme attualità.
Avanti con il turnover in Europa
Pioli intanto anticipa parecchi cambiamenti nella formazione che stasera scenderà in campo, a cominciare dalla difesa dove si rivedranno Comuzzo e Viti ai fianchi di Pablo Marì probabilmente confermato al centro della retroguardia. In mezzo è lecito attendersi Ndour a completare il centrocampo con Mandragora e Sohm mentre sulle corsie esterne Fortini e Parisi rileveranno Dodò e Gosens quest’ultimo rimasto a Firenze. Davanti ballottaggio aperto tra Dzeko e Gudmundsson con il bosniaco favorito.
I ritardi sullo stadio
Intanto a margine della vigilia europea arrivano le specifiche del Comune sui tempi (rivisti) per la ritstrutturazione del Franchi. Almeno 6 mesi di ritardo è quanto emerge dalla nota dell’amministrazione comunale cui ha fatto seguito quella della Fiorentina, in un ping pong di posizioni che inevitabilmente sfavorisce soprattutto i tifosi. Se il traguardo di una Curva Fiesole pronta per agosto 2026, in linea con il centenario del club, era parso già irraggiungibile le spiegazioni del Comune non cambiano lo stato delle cose, e allora, forse, determinate problematiche potevano essere comunicate prima, e meglio, sia alla Fiorentina che soprattutto a chi lo stadio di Firenze continuerà a riempirlo nonostante una capienza ridotta e il rischio di prendere la pioggia che continuerà a essere all’ordine del giorno almeno fino alla nuova scadenza relativa alla curva Fiesole, quella dei primi mesi del 2027.
LE PROBABILI FORMAZIONI:
SK RAPID VIENNA (4-3-3): Hedl, Bolla, Cvetkovic, Raux Yao, Horn, Seidl, Grgic, Amane, Wurmbrand, Antiste, Weixelbraun
FIORENTINA (3-5-2): De Gea, Comuzzo, Mari, Ranieri, Fortini, Ndour, Nicolussi, Mandragora, Parisi; Gudmundsson, Piccoli







