In Champions pareggio che pesa: playoff alla portata ma ora servono vittorie. E la top 8 resta un miraggio
Lo 0-0 con lo Slavia Praga ha lasciato l’amaro in bocca. L’Atalanta ha sprecato una chance preziosa per dare continuità al successo con il Bruges e blindare la propria posizione nel maxi-girone di Champions League. Contro la rivale più abbordabile del lotto, i nerazzurri hanno raccolto un punto che non compromette il cammino ma rallenta la corsa. Il ruolino europeo resta positivo (quattro punti in tre gare), ma la sensazione è che due vittorie interne – contro Bruges e Slavia – avrebbero permesso di affrontare con maggiore serenità la parte più dura del calendario.
UN FORMAT CHE PERMETTE ERRORI – Il nuovo format della Champions, con otto giornate e 36 squadre, consente margini di errore: anche la ventiquattresima classificata avanzerà agli spareggi. Ma è un equilibrio precario: il divario tra chi è in corsa per la top 8 e chi rischia di scivolare tra le ultime dodici è ormai minimo. Un anno fa, l’Atalanta si era trovata in una situazione simile e sapeva bene che bastano pochi risultati a cambiare il quadro.
ZONA PLAYOFF – Al momento, la squadra di Juric è diciassettesima, pienamente in zona playoff, a pari punti con il PSV Eindhoven, che la precede per differenza reti (+2 contro -3). La zavorra di Parigi pesa ancora e un successo netto sarebbe ora fondamentale per migliorare il saldo complessivo. Paradossalmente, la classifica è persino migliorata rispetto a una settimana fa: prima dello 0-0 con lo Slavia, De Roon e compagni erano ventiduesimi. Se la fase campionato si chiudesse oggi, la Dea incrocerebbe l’Olympique Marsiglia negli spareggi. Ma le proiezioni cambiano di settimana in settimana, e l’unica vera certezza è che restare costantemente nella zona qualificazione sarà la chiave. Il vantaggio sulla venticinquesima, la Juventus, è di due punti.
QUOTA QUALIFICAZIONE – L’algoritmo diceva che sarebbero bastati 9 punti per andare avanti. La realtà dello scorso anno insegna il contrario: ne servirono 11, con la Dinamo Zagabria eliminata proprio per la differenza reti. Con i 4 punti attuali, l’Atalanta viaggia su una media proiettata attorno a 10,5, ma il calendario ora si fa impegnativo e i pareggi rischiano di pesare. La Dea, vittima di una vera e propria pareggite, dovrà trovare almeno due vittorie per consolidare il piazzamento: chiudere con soli 9 punti sarebbe un rischio.
I PROSSIMI 50 GIORNI – Il futuro europeo della Dea si gioca nel prossimo mese e mezzo. Il trittico che attende la squadra di Juric sarà decisivo: due trasferte difficili, a Marsiglia e Francoforte, e poi la sfida casalinga contro il Chelsea. Fare punti in queste tre gare sarà indispensabile per mantenere la rotta. L’obiettivo minimo è raccogliere 3 o 4 punti prima di Natale, per poi completare l’opera nel 2026, con le ultime due giornate sulla carta più accessibili: in casa contro l’Athletic Bilbao e fuori con l’Union Saint-Gilloise.
TOP 8, UN SOGNO LONTANO – Pensare alla top 8, invece, è un esercizio quasi utopico. Le proiezioni indicano una quota di almeno 16 punti per entrare tra le prime, con un ritmo da 2,2 punti a partita nelle ultime cinque. In pratica, servirebbe un finale perfetto: vincere le ultime due, conquistare almeno una trasferta e limitare i danni nelle altre due. Una missione quasi impossibile, anche perché le big – da Real Madrid a Bayern, da PSG a City – stanno volando e la quota potrebbe alzarsi ulteriormente.
REALISMO E FIDUCIA – L’Atalanta resta comunque padrona del proprio destino - sottolinea L'Eco di Bergamo -. Il percorso è discreto ma non ancora rassicurante. Dopo tre giornate, la Dea ha affrontato la sfida più proibitiva (a Parigi) e le due più abbordabili, raccogliendo il minimo sindacale. Ora serviranno concretezza e coraggio per trasformare i pareggi in vittorie. Il futuro europeo passa dai prossimi 50 giorni, e Juric lo sa bene: basterà «sopravvivere» al trittico Marsiglia–Francoforte–Chelsea per incanalare la qualificazione.
La Dea è viva, ma per restare in Europa dovrà tornare a fare ciò che le è sempre riuscito meglio: vincere.






