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Dea, calma apparente: la società resta fedele alla linea, ma ora servono risposte
Oggi alle 12:30Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Dea, calma apparente: la società resta fedele alla linea, ma ora servono risposte

Dopo il tonfo di Udine, nessun terremoto a Zingonia: Percassi predica equilibrio, Juric resta al timone. Ma tra Marsiglia e Sassuolo servirà una scossa vera.

All’Atalanta regna la normalità. Nessuna riunione d’urgenza, nessuna tensione fuori controllo: la domenica e il lunedì dopo il crollo di Udine sono trascorsi come sempre, tra l’analisi degli errori e la preparazione della sfida di Champions contro l’Olympique Marsiglia. Lo stile Percassi, basato su equilibrio e continuità, non cambia rotta neppure nei momenti di crisi.

LINEA DI CONTINUITÀ – Nonostante la prima sconfitta in campionato e una classifica che inizia a diventare meno brillante - scrive Il Corriere di Bergamo -, la società ha scelto la via della stabilità. Nessuna scossa in panchina, nessuna pressione pubblica. Juric resta saldamente al suo posto: il segnale è chiaro, la fiducia non è cieca ma consapevole. La dirigenza sa che il problema non è solo nei risultati, ma in un andamento altalenante che alterna prestazioni convincenti (come con Lazio e Milan) ad altre disastrose (Cremona e Udine su tutte).

NUMERI E PROSPETTIVE – Quattro punti in cinque partite sono un bottino povero, ma il rendimento complessivo lascia la sensazione che alla Dea manchino almeno quattro punti rispetto a quanto prodotto. La sconfitta in Friuli, però, ha lasciato il segno. Juric dovrà ora dare risposte immediate, a cominciare da Marsiglia e poi con il Sassuolo: due gare che, insieme, rappresentano un esame cruciale prima della sosta di novembre. Solo allora, dopo undici giornate di Serie A e metà percorso in Champions, sarà possibile tracciare un primo bilancio serio.

ORA O MAI PIÙ – A Udine la squadra ha sbagliato tutto: approccio, atteggiamento, intensità. Per riallinearsi al progetto tecnico serve una reazione collettiva, netta e visibile. Non basterà una sola buona prestazione: serviranno due prove di sostanza e personalità, per cancellare i dubbi e riportare serenità all’interno di un gruppo che finora ha mostrato discontinuità.

TRA CRITICHE E TIFO – Intorno a Juric, nel frattempo, è nato un clima nuovo. Prima era quasi sacrilegio metterne in discussione le scelte, oggi è diventato sport nazionale addossargli ogni colpa. Il tecnico croato ha responsabilità, ma non è l’unico colpevole di una fase complicata. La squadra, lo staff e la società dovranno remare insieme per evitare che la critica diventi un boomerang.

A Zingonia, insomma, si continua a lavorare con calma e metodo. Ma da Marsiglia e Bergamo dovranno arrivare risposte forti, perché la pazienza è una virtù solo finché non diventa immobilismo.