Claudia Esposito a TuttoCagliari.net: "Atalanta bipolare? È solo testa. Palladino ha portato empatia, Juric non ha creato il gruppo"
Vigilia di campionato carica di significati per l'Atalanta, chiamata a confermare in Serie A quanto di straordinario mostrato in Europa. Per tastare il polso della situazione in casa nerazzurra, la redazione di TuttoCagliari.net ha intervistato la nostra Claudia Esposito. La giornalista e responsabile delle esclusive della nostra testata ha tracciato un quadro lucido del momento orobico, analizzando la rinascita emotiva sotto la gestione Palladino, i motivi del fallimento dell'era Juric e le insidie della sfida contro i sardi, con un occhio di riguardo all'infermeria e ai protagonisti attesi. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com
L'ONDA LUNGA DEL CHELSEA E LA TEGOLA BELLANOVA – L'impresa contro i Campioni del Mondo non è stata un episodio isolato, ma una scintilla. Esposito fotografa così lo stato d'animo dello spogliatoio: «La squadra arriva con un entusiasmo e una fiducia rinnovati. Battere i Blues ha certificato una crescita tecnica e mentale, riportando quella convinzione che mancava». Non mancano però le note dolenti, legate all'infortunio dell'esterno destro: «Peccato per Bellanova, lo stop sarà di circa un mese, saltando 7-8 partite. Tuttavia, Palladino ha alternative valide». E c'è un retroscena motivazionale: «Il mister ha promesso un premio alla squadra in caso di vittoria contro il Cagliari, una spinta in più per fare bene».
IL DUALISMO MENTALE: PERCHÉ LA DEA È BIPOLARE – Come si spiega una squadra capace di perdere col Verona ultimo e dominare in Champions tre giorni dopo? Per la nostra collega è una questione di testa, non di gambe. «È un problema di mentalità. L'inizio complicato e una sorta di "svuotamento" post-ciclo vincente hanno pesato. La rosa è eccellente, il problema non è mai stato fisico o tecnico, ma motivazionale. In Serie A, contro squadre chiuse, è più difficile trovare stimoli rispetto alla vetrina europea. I giocatori avevano bisogno di qualcuno che riaccendesse la fiamma».
IL FATTORE PALLADINO E IL FLOP JURIC – L'analisi si sposta poi sul cambio in panchina, vero spartiacque della stagione. «Palladino ha portato fiducia ed empatia», spiega Esposito. «È un allenatore che abbraccia, coccola e fa sentire tutti importanti, ricostruendo il gruppo. Ora, col calendario meno fitto, potrà finalmente lavorare sui suoi principi». Diverso il giudizio sull'esperienza di Juric: «La professionalità non si discute, ma è mancata l'empatia. Non è riuscito a creare un gruppo e a trasmettere motivazioni costanti. Sostituire Gasperini era difficilissimo e lui ha sofferto il confronto continuo, non sentendo mai la fiducia dell'ambiente. Il cambio era necessario per il bene dell'Atalanta».
LE CHIAVI DEL MATCH: I DUELLI – Infine, uno sguardo ai protagonisti della sfida di domani. Se il Cagliari deve temere la voglia di rivalsa nerazzurra, l'Atalanta ha le sue certezze: «De Ketelaere con Palladino ha trovato il ruolo ideale, è diventato un leader imprescindibile. E poi c'è Scamacca, che ha ritrovato la condizione ed è il pericolo numero uno». Attenzione però alla risposta dei sardi: «Hanno il morale alto dopo aver battuto la Roma. Mi piace molto Sebastiano Esposito, imprevedibile e completo, ma occhio soprattutto all'ex Marco Palestra: è il miglior assist-man dei rossoblù e vorrà dimostrare alla società nerazzurra tutto il suo valore».
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