Samardzic, l'assist non cancella i dubbi: Palladino lo "inventa" esterno, ma la Lazio e Sarri bussano alla porta
C'è un filo sottile che separa l'essere un lusso per pochi minuti dal diventare un equivoco tattico. La parabola di Lazar Samardzic a Bergamo continua a oscillare pericolosamente su questo confine. Mancino fatato, classe cristallina, ma una difficoltà cronica a prendersi le chiavi del centrocampo nerazzurro, a prescindere da chi siede in panchina. Anche l'avvento di Raffaele Palladino non ha invertito il trend: zero titolarità, panchine in Champions che fanno rumore e scampoli di gara in cui dimostrare tutto e subito. Eppure, proprio nell'ultima notte contro il Cagliari, il serbo ha battuto un colpo, forse in una zona di campo dove nessuno se lo aspettava.
L'INTUIZIONE TATTICA – Se il 2-1 di Scamacca ha fatto esplodere la New Balance Arena, gran parte del merito va al piede educato di "Laki". Ma il dato che fa riflettere gli analisti non è l'assist, quanto la mattonella da cui è partito. Nell'assalto finale, Palladino ha scelto di gettarlo nella mischia da esterno puro, un ruolo inedito per chi nasce per dipingere calcio per vie centrali. Non un caso, ma una scelta ponderata: «Mi aveva stuzzicato in settimana», ha confessato il tecnico nel post-gara. «Ha qualità e gli piace stare largo. Gli ho chiesto di giocare insieme a De Ketelaere e il gol è arrivato proprio da lì». Una mossa disperata o una nuova via per la titolarità? Difficile dirlo ora, ma l'esperimento ha pagato.
IL PARADOSSO DEL MINUTAGGIO – Nonostante il lampo decisivo, la situazione di Samardzic resta complessa - ne parla pianetatalanta.it -. Essere decisivi in venti minuti non garantisce automaticamente una maglia dal primo minuto la domenica successiva, specialmente in un sistema rodato che richiede sacrifici difensivi enormi. Il feeling tecnico c'è, quello tattico è ancora un cantiere aperto. L'ex Udinese resta uno dei misteri di questa stagione orobica: un potenziale crack che fatica a trovare la sua dimensione definitiva all'interno dei meccanismi, lasciando tifosi e addetti ai lavori con la sensazione di un'opera incompiuta.
VENTI DI ADDIO? – Con gennaio alle porte, l'equazione "poco spazio uguale mercato" torna prepotentemente d'attualità. Nonostante un contratto che lo lega alla Dea fino al 2029, il malcontento per il ruolo di comprimario potrebbe spingere verso riflessioni immediate. Le indiscrezioni rilanciate da Il Messaggero parlano di un interesse concreto della Lazio, a caccia di qualità sulla trequarti. Sullo sfondo resta anche il Marsiglia di De Zerbi, vecchia pretendente mai del tutto sopita.
Il talento non si discute, il futuro sì. E le prossime settimane diranno se Samardzic sarà l'arma in più per la Champions o il sacrificio di lusso del mercato invernale.
© Riproduzione riservata






