
Dalla saga Koopmeiners al caso Lookman: la Dea e il déjà-vu di fine mercato
A Bergamo il copione sembra ripetersi: dodici mesi fa fu Teun Koopmeiners a catalizzare le attenzioni e ad animare l’estate dell’Atalanta, oggi tocca ad Ademola Lookman. Situazioni simili, anche se il finale potrebbe essere diverso.
IL PRECEDENTE KOOPMEINERS - Nell’agosto 2024, l’olandese forzò la mano per lasciare la Dea, arrivando a presentare diversi certificati medici per stress e sottraendosi agli allenamenti di Zingonia. Dopo settimane di separazione di fatto dal gruppo, la Juventus riuscì a strappare il sì dell’Atalanta, mettendo sul tavolo una cifra superiore ai 50 milioni, con bonus in grado di avvicinare la richiesta iniziale di 60. Un’uscita sofferta per la società, ma condotta alle proprie condizioni.
IL PRESENTE LOOKMAN - Oggi il protagonista è l’attaccante nigeriano, anche lui al centro di un braccio di ferro con il club. L’Inter resta l’unica destinazione gradita, ma le trattative non hanno mai preso una forma concreta. Nel frattempo, il tempo scorre e in casa nerazzurra cresce l’ipotesi di una sua permanenza, a meno che non arrivi l’offerta giusta.
EPILOGO INCERTO - Se Koopmeiners un anno fa riuscì a lasciare Bergamo alle cifre stabilite dalla società, per Lookman lo scenario è ancora aperto. La dirigenza è ferma nel non accettare ribassi e nel proteggere gli equilibri interni. La storia è diversa, ma la tensione che accompagna il finale di mercato è la stessa.
A Zingonia sanno gestire certe saghe di fine estate: il precedente insegna che l’Atalanta non si muove mai sotto la propria valutazione. Resta da capire se anche questa volta la telenovela si concluderà con un addio milionario o con una convivenza forzata.






