
Ahanor, il tesoro dell’Atalanta e dell’Italia: in attesa del passaporto azzurro
Ha solo 17 anni, ma gioca con la personalità di un veterano. Honest Ahanor, difensore classe 2008, è già uno dei simboli della nuova Atalanta di Juric. Quando il club nerazzurro decise di investire 17 milioni di euro più bonus per strapparlo alla concorrenza internazionale, molti storsero il naso: oggi, nessuno ha più dubbi. Appena ha avuto la possibilità, il ragazzo si è preso la scena con una maturità sorprendente, conquistando compagni e tifosi.
IL 2008 PIÙ PREZIOSO DEL MONDO – Secondo i dati di Transfermarkt, Ahanor è il 2008 più costoso del pianeta, con una valutazione di circa 20 milioni di euro. Una cifra che cresce partita dopo partita, perché la sua evoluzione è sotto gli occhi di tutti. Nato ad Aversa da genitori nigeriani e cresciuto a Genova, Ahanor rappresenta uno dei prospetti più puri del calcio italiano. L’Atalanta lo considera incedibile e lo ha blindato: è il futuro della difesa nerazzurra.
IL PARADOSSO DEL PASSAPORTO – C’è però un paradosso tutto italiano - descrive nel dettaglio L'Eco di Bergamo -. Honest, pur essendo nato e cresciuto in Italia, non può ancora essere convocato in Nazionale, perché non ha la cittadinanza. Attualmente ha solo il passaporto nigeriano, quello dei genitori. Come prevedono le norme, potrà ottenere quello italiano solo al compimento dei 18 anni, il 23 febbraio 2026. Solo allora potrà essere tesserato dalla FIGC e, di conseguenza, convocato nelle Nazionali giovanili e – chissà – anche in quella maggiore. Una situazione che ricorda da vicino quella di altri ragazzi “figli d’Italia”, come Mario Balotelli ai tempi dell’Inter o Okoli, anche lui cresciuto nel vivaio atalantino e convocabile solo dopo la maggiore età.
IL PRESSING DELLA NIGERIA – Nel frattempo, la Federazione nigeriana non resta a guardare. I “Super Eagles” stanno provando a convincerlo a rappresentare il Paese d’origine della sua famiglia, puntando sull’affetto e sulle origini. Ma Ahanor sembra avere le idee chiare: vuole l’Italia. Nonostante le difficoltà burocratiche, sente di appartenere al Paese in cui è nato e cresciuto. Ama il pesto, parla con accento genovese e frequenta il quarto anno di ragioneria a Bergamo. È italiano nel cuore e nei fatti, anche se ancora non lo è nei documenti.
L’INTERESSE DI GATTUSO – Anche in Federazione si muovono per non farsi scappare un talento così. Il commissario tecnico Rino Gattuso ha espresso il suo apprezzamento e il desiderio di vederlo in azzurro appena possibile. La FIGC, da parte sua, si sta già attivando per accelerare le pratiche burocratiche, seguendo da vicino la situazione. E non è un mistero che a Zingonia si lavori in sinergia per favorire il processo di cittadinanza.
UN FUTURO DA AZZURRO (E DA STAR) – Se tutto filerà liscio, il 2026 potrebbe essere l’anno della consacrazione. Appena compiuti 18 anni, Ahanor potrà essere convocato e – come accadde a Beppe Bergomi nel 1982 – magari vivere un sogno Mondiale da predestinato. La qualità e la maturità ci sono tutte: forza fisica, tecnica, senso della posizione e una calma da veterano.
ITALIANO HONEST – L’Italia non può permettersi di perdere un talento del genere, tanto più se “italiano vero”, come lo definiscono a Zingonia. Perché Honest Ahanor, figlio di immigrati ma cresciuto nei campi di provincia del nostro calcio, è il simbolo di un’Italia che cambia e che sa ancora produrre talento. Il tempo della burocrazia finirà presto: da febbraio, il futuro dell’Azzurro potrà finalmente avere il suo volto. Quello di un ragazzo che, nonostante tutto, non ha mai smesso di sentirsi italiano.







