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TMW RADIO - Maltagliati: "Torino, fondamentali Belotti e Juric. Scudetto? Inter in corsa, Juve no"TUTTO mercato WEB
martedì 9 novembre 2021, 18:58Serie A
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Maltagliati: "Torino, fondamentali Belotti e Juric. Scudetto? Inter in corsa, Juve no"

Roberto Maltagliati ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L’ex difensore Roberto Maltagliati, oggi allenatore, è intervenuto a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dal Torino: “Vedo un grosso miglioramento, quello con lo Spezia è stato un passo falso: è un campo stretto, difficile, e c’erano assenze. Hanno giocato male ma quest’anno c’è un bel gruppo che dimostra di esserci, il mister ha fatto un bel lavoro. Problemi non ce ne sono, con Juric nei prossimi anni si potranno togliere delle soddisfazioni”.

Belotti però rimane un discorso aperto.
“Per trovare chi lo sostituisca devi anche spendere, io farei di tutto per riuscire a tenerlo. Ora magari c’è entusiasmo, la squadra gira e piace, lui sta giocando a buoni livelli: chissà che non si riesca a convincere. Sarebbe troppo importante partire con un punto fermo come il Gallo”.

Hanno davvero cambiato marcia?
“Con Juric la situazione è cambiata, parliamo di un allenatore che ha sempre fatto bene dove è andato e che rispecchia la piazza di Torino: è grintoso, caratteriale e penso piaccia pure ai ragazzi. I risultati ci sono”.

Un nome per gennaio?
“Sono contento sia tornato Belotti perché lo si aspettava. Lo vedo anche grintoso e con voglia, il Torino trarrà beneficio da questo, al contrario dello scorso anno”.

Sorpreso dalle difficoltà di Mazzarri e del Cagliari?
“Il rendimento è disastroso e non me l’aspettavo. Lo scorso anno c’è stato quel mezzo miracolo ed è andato tutto bene: mi dispiace dell’esonero pronti-via di Semplici dopo quello che ha fatto, troppo frettoloso. Con Mazzarri hanno trovato un mister di grande esperienza: se l’andazzo cambia subito hai serenità nel lavoro, ma in questo caso tranne la prima, le altre sono state un dramma. Spero che il Cagliari si tiri fuori da questa situazione, si fa fatica a pensarli lì con quella rosa. Ci sono squadre come lo Spezia che si tirano fuori dalle partite con coraggio e orgoglio, mentre Mazzarri mi pare abbia perso la situazione dalle mani. In casa di solito si costruiscono le salvezze, lì invece vanno tutti a fare risultato”.

Ci sono contraddizioni nella figura di Giulini?
“Se io ho fiducia nei dirigenti, devo dargliela e non intromettermi nel lavoro o tutto diventa delicato. Non viene trasmessa serenità né alla dirigenza né col gruppo-squadra. Se la realtà fosse davvero così, sarebbe difficile arrivare a prendere certe decisioni”.


Per lo Scudetto è lotta Napoli-Milan e basta?
“A questo punto del campionato l’unica che potrebbe rientrare, salvo catastrofi, è l’Inter. Se si guarda la Juventus, mi viene difficile pensare a un grande recupero, per la fatica che fanno nel gioco. Il Milan, che molto probabilmente uscirà dalle coppe, è la più avvantaggiata sulle altre. Il Napoli stesso a gennaio perderà giocatori fondamentali per la Coppa d’Africa. Solo l’Inter può rientrare: hanno un bel gioco e un mister valido, può essere l’unica alternativa a Napoli e Milan”.

Chi gioca meglio in Serie A?
“Ho sempre detto l’Atalanta, ma guardando bene il Milan gioca un buon calcio e la classifica testimonia la loro continuità: Pioli sta facendo un gran lavoro da due anni, la sua squadra è bella da vedere perché reattiva, corre parecchio”.

Tonali sta mostrando il suo lato migliore.
“Si vede che sul mercato lavora chi deve farlo, nel Milan passa tutto tra allenatore e direttore sportivo, i risultati si sono visti”.

Perché si vedono così tanti addii a costo zero?
“Il calciatore è molto condizionato dal procuratore. Chi sta bene in una società deve continuare a rimanere lì, poi ti può cambiare il milione più o meno ma non ci sono motivi per cui andarsene a parametro zero. Le società fanno fatica anche ad accontentare i calciatori, ma spesso non sono loro a decidere, bensì i movimenti che arrivano dai procuratori”.

Si rischiano situazioni al limite?
“E sgradevoli. Alla lunga affidandosi a queste persone trovi sempre qualcosa che non quadra, tirando i bilanci. Sui risultati, soprattutto”.

Lei ha sempre deciso da solo?
“Sempre, ho cambiato maglia solo quando avevo capito che i miei periodi lì erano finiti”.