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Mihajlovic ripercorre la malattia: "Più di un anno fa il trapianto di midollo osseo, oggi sto bene"
Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, è stato ospite questo pomeriggio della trasmissione Domenica In per presentare il suo libro "La partita della vita", in vendita dal 12 novembre. Nel corso dell'intervista Miha ha ricordato i difficili momenti vissuti nell'ultimo anno, dalla scoperta della malattia al trapianto di midollo osseo. "Il 29 ottobre è passato un anno dal trapianto... Ho fatto gli accertamenti e i valori sono perfetti. Sto bene", ha dichiarato il tecnico del Bologna che ora può dire di aver sconfitto un grande nemico.
Parlando della malattia, Mihajlovic ha sottolineato quanto i messaggi ricevuti siano stati importanti per la sua lotta personale: "L'affetto di tutti i tifosi, di tutti quegli stadi compresi quelli che in un certo senso mi odiavano, mi ha dato forza, moltissima forza. Ho pensato che non potevo deludere tutte quelle persone - ha raccontato Sinisa facendo riferimento alle dichiarazioni di stima e di vicinanza ricevute da tutto il mondo del calcio italiano -. Avevo tanta paura, però il coraggio era di più della paura e per vincere serve questo".
Infine, un aneddoto relativo alla prima uscita dell'allenatore del Bologna dopo le cure, in occasione di quel Verona-Bologna del 25 agosto 2019: "Quando sono tornato, in occasione della prima partita di campionato a Verona, non ho detto nulla ai miei giocatori. Sono arrivato allo stadio e sono tutti rimasti sorpresi... Chi piangeva, chi non riusciva a parlare. Tant'è che quella partita, che io pensavo di vincere, l'abbiamo pareggiata. Mi sono spiegato questo risultato pensando all'emozione troppo grande che avevo causato in loro".
Parlando della malattia, Mihajlovic ha sottolineato quanto i messaggi ricevuti siano stati importanti per la sua lotta personale: "L'affetto di tutti i tifosi, di tutti quegli stadi compresi quelli che in un certo senso mi odiavano, mi ha dato forza, moltissima forza. Ho pensato che non potevo deludere tutte quelle persone - ha raccontato Sinisa facendo riferimento alle dichiarazioni di stima e di vicinanza ricevute da tutto il mondo del calcio italiano -. Avevo tanta paura, però il coraggio era di più della paura e per vincere serve questo".
Infine, un aneddoto relativo alla prima uscita dell'allenatore del Bologna dopo le cure, in occasione di quel Verona-Bologna del 25 agosto 2019: "Quando sono tornato, in occasione della prima partita di campionato a Verona, non ho detto nulla ai miei giocatori. Sono arrivato allo stadio e sono tutti rimasti sorpresi... Chi piangeva, chi non riusciva a parlare. Tant'è che quella partita, che io pensavo di vincere, l'abbiamo pareggiata. Mi sono spiegato questo risultato pensando all'emozione troppo grande che avevo causato in loro".
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