Arda Guler da bambino: "Per me FIFA 17 era più di un gioco, la PlayStation un'ossessione"

Arda Guler si racconta. L'attuale centrocampista del Real Madrid ha pubblicato una lettera ripresa dal quotidiano Marca in cui racconta tutti i dettagli della sua vita e della sua carriera, da quando era bambino fino alla firma stellare con il club dei galacticos. "È ora di raccontarvi la mia storia. La storia completa", esordisce il turco di 20 anni. "Penso molto al nostro futuro come Paese di calcio. Spero davvero che la mia esperienza possa servire da ispirazione per alcuni di voi, e che possiate capire che tutto è possibile per i bambini della Turchia. Fino a pochi anni fa, ero uno di voi".

Svelando un retroscena sulla sua infanzia: "È buffo... A 12 anni, la mia ossessione era avere una PlayStation. Non potete immaginare quanto la desiderassi. Ogni giorno pregavo mio padre di comprarmene una. Il mio unico obiettivo era giocare a FIFA 17. Ma in realtà, da bambino non giocavo molto ai videogiochi, perché passavo quasi tutto il mio tempo a giocare a calcio per strada. Finché un giorno, un mio amico ricevette in regalo una PS4 con FIFA 17, ed è stato il giorno più bello delle nostre vite".

E ha ricordato un determinato lato del videogioco: "Quando abbiamo scoperto che si poteva giocare alla modalità *Carriera* con Alex Hunter, siamo impazziti. Vi ricordate di Alex Hunter? FIFA 17 aveva una modalità di gioco chiamata *Il Viaggio*, in cui impersonavi un ragazzo di nome Alex. All’inizio eri sconosciuto e dovevi cercare di farti ingaggiare da un grande club. Se ci riuscivi, ti vedevi uscire dal tunnel dello stadio accanto a stelle come Cristiano Ronaldo. Per noi era più di un gioco", ha confidato Guler. "Era come vedere il nostro sogno su uno schermo. Eravamo completamente dipendenti. Ogni volta che tornavo da casa dei miei amici, supplicavo mio padre: “Per favore, comprami una PS4!”. “Prometto che mi comporterò bene!” “Studierò tantissimo!”, insistevo.