Pignaioli: "Senza stipendio perché incinta". Ma la Lucchese nega: "Confronto con Lega"

Esclusa dalla squadra per essere incinta? È questo ciò che denuncia il portiere della Lucchese Femminile Alice Pignagnoli, che due anni fa, quando era tesserata al Cesena, vide rinnovare il proprio contratto dal club dopo aver saputo della prima gravidanza.
In Toscana, stando a quanto dichiara la calciatrice all'edizione on line del Corriere della Sera, il trattamento è stato diverso: "Trovare una società ostile come la Lucchese, che mi ha ferito come donna, madre e atleta, ha creato un solco profondo. Mi sono sentita sola, inutile, incapace, un giocattolo vecchio da gettare. Il mister e le ragazze sono stati molto carini, pur venendo a mancare anche a loro un pezzo importante della squadra, mentre l’amministratore delegato mi ha detto che non aveva intenzione di retribuirmi per le mensilità successive. Poi hanno iniziato a escludermi dal gruppo, dalla squadra…Mi hanno chiesto di restituire il materiale, anche se sono tesserata fino al prossimo giugno, e mi hanno detto di liberare il posto letto. Ho saputo che le mie compagne erano state pagate per le mensilità arretrate mentre io no. Così ho chiesto aiuto all’associazione calciatori e mi sono rivolta a un avvocato".

La comunicazione della gravidanza è avvenuta intorno alla metà di ottobre, e, per contro, la società rossonera ha fatto sapere di "aver ricevuto la pec il 19 dicembre e di aver pagato gli arretrati il giorno dopo. È la prima volta che una nostra giocatrice è in dolce attesa e stavamo confrontandoci con la Lega per capire come fosse meglio fare: Alice Pignagnoli è a tutti gli effetti una nostra giocatrice".

Il club, quindi, pagherà Pignagnoli fino a gennaio, poi interverrà la maternità della Federazione, passata recentemente da 10 a 12 mesi. E capiremo quelli che saranno gli sviluppi della vicenda.