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Como, Fabregas: "Siamo dentro una bolla, c'è fiducia. Parma? Difficile da analizzare"TUTTO mercato WEB
ieri alle 15:39Serie A
di Yvonne Alessandro

Como, Fabregas: "Siamo dentro una bolla, c'è fiducia. Parma? Difficile da analizzare"

14.40 - Il Como vola alto dopo la storica vittoria contro la Juventus. Il prossimo step sarà sabato 25 ottobre, quando busserà ai cancelli del Tardini per sfidare il Parma nella gara valida l'ottava giornata di Serie A. Cesc Fabregas, allenatore dei lariani che ha scontato la squalifica di due giornate, a breve interverrà in conferenza stampa per presentare la partita. 15.00 - Inizia la conferenza stampa. Il punto sugli infortunati. Dossena e Sergi Roberto. "Tutti e due fuori, Jesus Rodriguez ultima partita fuori, poi ci saremo tutti. Addai penso lo lascerò a casa per la partita... o forse ci penserò su, visti gli impegni ravvicinati. Voglio tutti pronti e disponibili. Dobbiamo fare attenzione, alcuni giocatori per la prima volta giocano da professionisti e dobbiamo fare attenzione. Diao e Kuhn possono già giocare, dopo vediamo. Kempf e Ramon stanno bene, Carlos si è ripreso. Si era fatto male due giorni prima della Juve con Butez ma stanno tutti bene". Miglioramento difensivo. Numeri migliori, solo 5 gol presi. Quanto ti piace questo aspetto? "Prima ogni volta che ti calciavano in porta era gol. Io però lavoro tanto sulla fase difensiva, per concetti, atteggiamento, concetto e attitudine. Mi piace molto lavorare. Dal minuto uno con la Primavera fino ad oggi. Poi siamo migliorati, adesso abbiamo uno stile difensivo diverso, siamo più alti, dopo lo spazio è dall'altra parte. Lavoriamo molto tatticamente, individualmente, siamo cresciuti. Sono arrivati giocatori come Diego Carlos e Ramon che ti danno un livello difensivo superiore, Kempf sta in un momento di forma molto molto buono. Alex Valle porta fisicità, Smolcic e Posch stanno crescendo". Squadra costruita molto sugli esterni, il modulo non è cambiato. A un certo punto hai pensato di cambiarlo con la Juve o se pensi che la squadra anche senza può essere efficace? "L'obiettivo è la seconda opzione. Però quando giochi con Addai e Jesus Rodriguez c'è tanto uno contro uno, altrimenti c'è più combinazione, cross, movimento, giocare con i piedi e con la profondità. Poi dall'altra parte costruisci le giocate per fare male all'altra squadra. Con la Juve giocando in quel modo potevamo farle male, arrivavamo con Vojvoda e Moreno con dei cross per far loro male. Ci sono momenti dove non c'è scelta. Però poi di là c'è anche l'avversario e bisogna saper vedere dov'è il punto debole". Dall'alto come si vedono le partite? O meglio il bordo campo? "Ci sono due pensieri: si vede molto meglio e si analizza molto meglio. Si può comunicare subito certe dinamiche, come ti stanno saltando, se ti pressano o meno così le puoi gestire. Mi è piaciuto. Però sento che siamo molto giovani e serve molta energia. Dani (Guindos, ndr) ha fatto un lavoro incredibile a livello energetico, i ragazzi hanno rispettato quello che diceva. La squadra ha bisogno di me, molto attaccato a loro. L'ho vissuto comunque in modo positivo". Cuesta lo conosce? Cosa pensa del Parma, che sta cambiando tanti moduli? "Carlos l'ho conosciuto quando due anni fa ho fatto il patentino UEFA A a Londra. La prima sosta di quest'anno abbiamo parlato due ore, lui voleva sapere la mia opinione sul calcio italiano, mi è piaciuto conoscerlo. Mi è piaciuta l'esperienza dell'anno scorso, quanto vissuto. È un ragazzo molto giovane, con tanta esperienza, ha fatto una semifinale di Champions League, con Arteta che è uno degli allenatori migliori del mondo. Molto curioso lui. È solo l'inizio, sta facendo bene, ma il Parma è la squadra più difficile da analizzare. Con Torino e Lecce han fatto cose diverse, anche in fase difensiva. Però con coraggio". Smolcic e Moreno hanno impressionato con la Juve. "La squadra è competitiva, sta crescendo. Smolcic per me è importante, non esistono tanti giocatori così. Sono piccoli soldati, se va contro il muro e non lo rompe, ci riprova la seconda volta. È un piacere lavorare con questi ragazzi. Ha preso il giallo al minuto 22 contro il giocatore più forte della Juve (Yildiz, ndr), ma abbiamo finito molto bene il primo tempo e lo abbiamo lasciato 15 minuti nel secondo tempo, lo ha gestito con esperienza. Alcune volte quando giochi con le grandi, che fanno tanto uno contro uno... tutti sono cresciuti comunque. E stiamo crescendo ancora. Aggiungendo 3-4 piccole cose sono convinto che questa squadra sarà molto molto forte. Deve essere la nostra visione". Con Vojvoda ci siamo soffermati sui calci piazzati, dai dati si vedono Kempf in gol due volte, Douvikas col Sassuolo. L'anno scorso a memoria ricordo solo quello di Goldaniga... "Vai a vedere l'azione dell'anno scorso, ne abbiamo fatte tante buone. Abbiamo perso il timing alcune volte... stiamo lavorando. È anche una crescita. Per me il calcio è specifico su tutti, allenatori di centrocampisti, difesa, portieri, degli esterni. E anche su palla inattiva. Noi l'anno scorso non abbiamo fatto bene, quest'anno ti fa vincere una partita a Firenze, in Coppa Italia col Sassuolo, con la Juve ti sblocca la gara. Vedi la Champions e l'Arsenal come vince? Con Gabriel contro l'Atletico. È tanto importante nel calcio. Cassetti sta facendo quello. Io sono molto contento". TMW - Si sente il leader carismatico della squadra? Perché quando si trova in panchina si vede chiaramente come i giocatori la seguono. "Il mio obiettivo sarebbe quello. Io sono il massimo responsabile, provo sempre ad essere sempre molto vicino alla squadra. Quando devo preparare la squadra, faccio vedere solo due azioni del Parma per preparare la sfida. Quando siamo arrivati qua in Serie B il Como non vinceva senza Kone, così come senza Diao. I giocatori sono di mente aperta, ascoltano, giocano con testa libera. Se sbagliano no problem. C'è fiducia. Siamo dentro questa bolla. Sappiamo tutti quello che dobbiamo fare, loro devono sentirsi liberi. Però mi incazzo se non facciamo per primi gol e non facciamo le cose bene. Se fanno le cose giuste per vincere si crea quell'impatto. Chi gioca se lo deve guadagnare, me lo devono dimostrare in campo quando giocano nei minuti che hanno. Cos'è essere vincente? Non mi piace il vincente fake. Se va male, voglio vedere il tuo atteggiamento, cosa mi dimostri e che tu provi ad essere meglio del tuo compagno. Tutto questo è studio del calcio, io voglio che siano giocatori-allenatori. Voglio che tutti si sentano di poter entrare". Aveva detto che portare in panchina Diao era stato un errore. "Può giocare perché si è allenato tutta la settimana. Con la Juve non c'era Addai, è stata una cosa forzata, ho pensato di avere qualcosa in più, anche solo 5-8 minuti Diao. Ho parlato con lui e il medico, non erano molto contenti. Però ci sono alcuni momenti in cui dover rischiare. Giocare dall'inizio? Ci stiamo pensando. È un giocatore forte. Se sta bene? Non dico di no". E Kuhn? "Sta meglio di Diao. A livello fisico si è allenato di più. Però penso al Parma. Vediamo fisicamente come sta la squadra". Parliamo di Perth per Milan-Como. C'è stato un cortocircuito tra il suo pensiero e quello del ds Ludi, oltre che del club. "Non è confermato ancora. È possibile che non si faccia. Io ho detto 3 mesi fa quello che ho detto, lo confermo personalmente. Poi però sono un lavoratore di una società, non vado contro i nostri tifosi e la mia società, però ho la mia opinione personale. Vero che la gente è la cosa più importante. Chi non dorme per andare a Lecce, usano il loro stipendio per andare in trasferta. Poi quello che hanno fatto in Spagna, tutti i capitani hanno mandato un messaggio forte. Non è la prima volta che succedono cose così, che si alleano per mandare un messaggio forte e chiaro. Ma la nostra società ha fatto un comunicato". Dentro in squadra hai giocatori di varia nazionalità. In che lingua parla? "Con loro da 2-3 mesi parlo in inglese, prima parlavo sempre in italiano. È un po' speciale questo, collettivamente parlo in inglese ma poi alle volte parlo in italiano o in francese. Io sono dinamico, va anche in base a come mi sento e loro capiscono tutto l'italiano. Anche lo spagnolo lo parlano. Normalmente qua tutti parlano in inglese. Io devo avere la forma più veloce per farmi capire dai giocatori. Dopo sento Conte che dice, non si lamenta... ma 9 testa nuove in spogliatoio. È vero. La Lazio non ha potuto prendere i giocatori invece. Non è bello. Tutti questi cambiamenti sono difficili, e questo non viene valorizzato. Addai è la prima volta che esce di casa. Tutte dinamiche molto difficili. Non è facile, però devi gestirlo al meglio possibile". Nel discorso fatto a fine partita con la Juve in campo... quando dici di correre 10-20-30 minuti. "La gente che è entrata dalla panchina. Se uno entra incazzato può farti perdere la partita, oppure fartela vincere". Pronto psicologicamente al fatto che sabato potrebbe arrivare un gol da Cutrone? "Proviamo a non prenderlo. Patrick è forte. Sta giocando sempre, lo vedo, lo seguo. Poi lo sappiamo, ci sono giocatori che vanno in contropiede, lui in area è molto intuitivo, come mette il corpo per attaccare palla. Sta giocando un po' esterno, lo ha fatto anche qui prima di andare via e si incazzava (ride, ndr). Io lo sento ancora come mio giocatore, in bocca al lupo ma non per sabato. Lo conosciamo e proveremo a non fargli fare la partita". 15.38 - Finisce la conferenza stampa.