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Como, allarme attacco. L'affare Diao, Fabregas e il "ricatto" del CT del SenegalTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 07:00Serie A
di Yvonne Alessandro

Como, allarme attacco. L'affare Diao, Fabregas e il "ricatto" del CT del Senegal

"La Roma non ci ha fatto giocare il nostro calcio". Smolcic non poteva riassumere meglio il motivo per cui gli ingranaggi del Como si siano inceppati all'Olimpico contro i giallorossi di Gasperini: un pressing asfissiante, la perdita di una miriade di duelli in mezzo al campo e soprattutto il gol-vittoria clinical di Wesley hanno portato al secondo passo falso di fila per i lariani in campionato. Ma la caduta nell'arena della Capitale è costato anche qualcosa di più. Chance persa Fermo restando, sulla carta, la disparità tra Roma e Como, i ragazzi di Fabregas erano attesi dal varco dai leoni di Gasperini, famelici di una vittoria dopo due ko di fila (Napoli e Cagliari). Tante le perplessità emerse all'Olimpico per gli esperimenti da falso nueve, ma è parso lampante l'ennesimo passaggio a vuoto di Douvikas in un big match di questo livello. Prestazione quasi fotocopia di quanto assistito a San Siro contro l'Inter, stavolta con la chance di segnare rimandata da Svilar in uscita. E senza qualcuno che butti in rete la palla per i lariani diventa difficile macinare punti in campionato, là dove la classifica resta comunque positiva per una squadra da soli due anni tornata in Serie A e dal progetto giovanissimo. Ma comunque dall'occasione persa del possibile aggancio o sorpasso - nella migliore delle ipotesi - su Bologna e Juventus. La zona Europa dista un passo, ma è vicina. Guai seri in attacco È servita la partita contro la Roma per far risuonare un chiaro campanello d'allarme in casa Como: l'emergenza infortuni in attacco. Morata ne avrà per due mesi, ma contro i giallorossi Assane Diao è uscito nuovamente malconcio e addirittura in lacrime dopo una progressione di 70-80 metri palla al piede, con conclusione e relativo contrasto con Rensch. Lì l'attaccante senegalese si è sentito tirare l'adduttore e dopo un piccolo tentativo di riprendere a giocare, è stato costretto alla sostituzione con Douvikas dopo poco più di mezz'ora di gioco. Delusione fortissima per il 38 dei lariani, che non sembra trovare pace questa stagione con soli 316 minuti trascorsi in campo. E adesso rischia forte di saltare la Coppa d'Africa con il Senegal. Un "ricatto" bello e buono Nel post-sconfitta Fabregas ha confermato il problema all'adduttore e il rischio di uno stop importante per Diao, ma più di ogni altra cosa ha svelato il vaso di Pandora a proposito della "conversazione spiacevole" - così l'ha definita lui stesso sabato - con il CT Pape Thiaw a proposito dell'attaccante del Como. "Io ho chiesto per favore un po' di senso, di non portarlo (in Coppa d'Africa, ndr) perché in 8 mesi ha fatto 3 partite, mezze e mezze", la richiesta formulata dal tecnico dei lariani. "Se va via, noi paghiamo gli stipendi e ci ritroviamo un giocatore fuori", il ragionamento di Fabregas. E la risposta del commissario tecnico di Diao non ha lasciato spazio ad equivoci: "Mi ha detto che se non va con loro in Coppa d'Africa, non andrà al Mondiale". Insomma, buon senso o meno, adesso il 20enne si ritrova nuovamente fermo e infortunato.