Riccardo Braschi in esclusiva: "Sogno un gol alla Juve sotto la Fiesole. Scudetto Primavera, si può"
Il bomber della Fiorentina Primavera Riccardo Braschi si è raccontato in esclusiva a Radio FirenzeViola. Il classe 2006, nativo di Firenze, quest'anno sta trascinando a suon di gol la Primavera di Daniele Galloppa che vola, capolista in campionato, proprio grazie alle reti del suo bomber. Braschi, che con Palladino anno scorso venne anche convocato un paio di volte in Prima Squadra sia in campionato che in Conference League, senza però mai fare l'esordio ufficiale, è cresciuto molto in questa stagione, siglando già 6 reti e arricchendo il proprio bagaglio calcistico anche con l'esperienza in Youth League. E proprio dal legame con il gol parte l'intervista di FV: "Non posso mai stancarmi di fare gol, è il mio lavoro. Cerco sempre di dare continuità alle prestazione e condirle quando possibile con le reti".
Hai un obiettivo di gol? "No, guardo gara dopo gara. Non mi do numeri, e non mi pongo limiti".
Che valore ha indossare questa maglia? "Per me incredibile, perché sono da sempre tifoso. Tutta la mia famiglia è viola, e quindi segnare con questa maglia è un valore aggiunto".
Quale partita hai visto che ti è rimasta in mente? "Ovviamente il 4-2 contro la Juventus, mi ricordo tutto. Ero a casa dei miei nonni. Mi ricordo che il mio babbo mi ha preso e lanciato per aria. E poi l'anno scorso quando sono andato in Curva in Fiorentina-Inter 3-0".
Esulti mimando Batistuta, e anche il violino di Gilardino… "Queste esultanze vengono in modo scherzoso con i compagni. La mitraglia che ho fatto col Frosinone era perché in campo c'era Batignani e io lo chiamo Batigol e l'abbiamo fatta insieme".
C'è un attaccante a cui ti ispiri? "Non mi sono mai ispirato a nessuno. Guardo un po' tutti, non ho un idolo di riferimento".
L'attaccante più forte in Serie A? "Direi Kean, poi mi piace Lautaro".
Che tipo di gol ti piace fare di più? "Sicuramente quello con il Frosinone. Ma mi danno anche tanta soddisfazione i gol sporchi".
Gli inizi nel calcio… "Ho iniziato a giocare a 5 anni alla Sestese, poi già da 8 anni ero qua alla Fiorentina. L'obiettivo è sempre stato arrivare qua. Mi sono reso conto che questo sarebbe potuto essere il mio lavoro dall'Under 15 ad esempio. Però da bambino ho sempre desiderato fare questo".
Ruolo preferito? "Sono versatile, posso fare tutti i ruoli davanti. Da piccolo ho fatto anche l'esterno e il trequartista. Ora centravanti".
Un ricordo del settore giovanile: "Mi ricordo una vittoria in Under 17 contro la Juve e poi sicuramente la vittoria della Coppa Italia due anni fa".
Della Prima Squadra qualcuno ti ha consigliato? "I modelli di riferimento per me in Prima Squadra sono Ranieri e Mandragora. Sono due leader, Mandragora tra l'altro aiuta tanto i giovani. Mi trovo poi bene con tutti, ho legato con Viti, Fazzini e poi con tutti i più giovani che conosco da una vita".
Campionato Primavera, scudetto? "Non ci nascondiamo, il campionato è ancora lungo, sappiamo che non sarà facile. L'obiettivo è competere sia in Coppa Italia e in Campionato. Non mi nascondo: mi piacerebbe vincere entrambi".
Hai qualche rito scaramantico? "Non ho riti, ma abitudini. Prima della gara mi distacco un po', per concentrarmi".
Musica? "Con la cassa, quella di spogliatoio. La scelgono Sadotti, Balbo o Bertolini".
Fuori dal campo esci coi compagni? "Mi piace uscire con gli amici, anche con i compagni. Mi piace stare in gruppo".
C'è una persona in particolare che ti ha motivato in questi anni? "A livello calcistico tutti gli allenatori mi hanno lasciato qualcosa. Ora sono con Galloppa da tanti anni e mi trovo bene. Poi sicuramente devo dire mio babbo che in questo senso mi sta molto vicino. Era da sempre tifoso della Fiorentina, ha fatto altri sport, ma è un amante del calcio".
Se dovessi scegliere un gol da segnare, cosa sceglieresti? "Sogno un gol contro la Juventus allo Stadio Franchi".
Galloppa in Prima Squadra settimana scorsa? "E' stato strano. In mattinata ha fatto la rifinitura con noi. E poi il pomeriggio era in Prima Squadra. Dentro lo spogliatoio abbiamo parlato, eravamo tutti contenti per l'occasione che gli stavano dando. Poi quando è tornato abbiamo scherzato un po', ma poi lui è sempre stato sul pezzo".






