"Non abbiamo esterni", ma è davvero così? Vanoli, l'equivoco sulle fasce e la mentalità operaia
"Noi abbiamo la difficoltà di non avere esterni", prima. "Ma Kouamé è entrato bene", poi. Nel post partita di ieri sera, Paolo Vanoli è tornato a parlare delle corsie laterali, tema a lui caro (anche solo per il passato da calciatore) e tirato in ballo già diverse volte in questo primo mese da allenatore della Fiorentina. Dopo la prima vittoria della sua gestione, il tecnico si è concentrato brevemente anche sulle sue coppie sulle fasce e sull'inserimento di Kouame a gara in corso. Che, a detta dell'allenatore, male non ha fatto. Peraltro, con tutte le difficoltà che può avere già un calciatore rientrante da un grave infortunio al ginocchio e in una squadra tutt'altro che in buono stato di salute.
I conti (sugli esterni) che non tornano
Vanoli è ripartito però da una questione numerica e qui le parole lasciano spazio alle interpretazioni. Semplicemente perché l'allenatore afferma di non avere esterni a disposizione, quando in realtà con Dodo, Kouadio, Fortini, Parisi e Gosens sulla via del ritorno, se ne contano già cinque. A cui si somma, eventualmente, l'appena citato Kouame che porterebbe il pacchetto a un totale di sei. Certo, ognuno con le sue caratteristiche e più o meno adatto ai vari sistemi di gioco, ma pur sempre sei interpreti. Non a caso, con la Fiorentina con l'acqua alla gola e in preda a una situazione sportivamente tragica che va avanti da inizio anno, nel secondo tempo Vanoli ha optato per un cambio modulo e un sistema tattico diverso, per la prima volta con la difesa a quattro sotto la sua gestione in panchina. E i risultati, non solo per la vittoria, si sono visti subito.
Quella mentalità che può servire a svoltare
Ma al netto di tutto ciò, quando è arrivato al posto di Pioli, Vanoli è stato etichettato subito con la nomea del "sergente di ferro", di chi arriva e mette in riga uno spogliatoio che da fuori non pare così unito come si ripete spesso davanti ai microfoni. A maggior ragione, in un momento come questo, poter contare su una discreta quantità di esterni che possano garantire anche la possibilità di giocare a quattro - dopo praticamente quattro mesi interi di 3-5-2 che non verrà accantonato, ma non può neanche essere l'unica soluzione - come successo ieri, può risultare una carta in più da aggiungere al mazzo. Ancora di più se si considera che il momento attuale impone davvero di badare al sodo, come si dice a Firenze, e portare avanti quella mentalità battagliera che con Vanoli sembrava fosse in procinto di arrivare. E che domenica, nello scontro-salvezza col Verona, servirà eccome.






