Cosa mi aspetto da Paratici. Tre idee di mercato. Le proteste del Centro Coordinamento e della Fiesole fondamentali per la salvezza. Ferrari imiti il suo amico Pradè
Finalmente arriva un uomo di calcio. Finalmente una figura che somma competenza e leadership. Fabio Paratici è un colpo importante e poco importa se il suo ingaggio sia un’idea disperata di Commisso o una scelta dei nuovi proprietari. Paratici può dare una bella mano alla Fiorentina nella lotta salvezza. Cosa mi aspetto da lui? Quattro mosse immediate: 1) acquisti mirati nel mercato invernale; 2) difesa vera di mister Vanoli che merita di poter lavorare senza continui ultimatum, 3) rimettere a posto uno spogliatoio che a voler essere benevoli diciamo che è in confusione e 4) un rapporto diretto con Commisso, direi quotidiano. Bisogna rimettere la competenza al centro di una Fiorentina rovinata da chi non ha valori. O da chi ha solo pensato a garantirsi ingaggi di altissimo livello. In una fase successiva mi aspetto da Paratici altre due mosse e cioè il cambio dello staff medico e il cambio del dirigente accompagnatore. Figure ormai bruciate. Figlie di una romanità che fortunatamente sta scomparendo.
Tre idee di mercato
Niccolò Ceccarini, un maestro di mercato, ha spiegato che la Fiorentina va verso il 4-3-3 e che dovrebbero arrivare tre quattro colpi importanti. Mi permetto di suggerire tre nomi, uno per reparto: Dragusin, Martel e Boga. Molti prestiti per non pesare su un bilancio che comunque lascia libero il nuovo Direttore di poter operare senza limitazioni. In uscita vedo Dzeko, Richardson e magari pure Dodo. Se partisse il brasiliano dovrebbe arrivare un terzino destro.
L’amore della Curva e del Centro Coordinamento
Vedo giudicare in maniera critica le proteste del Centro Coordinamento e della Curva Fiesole. E non capisco il perchè. Anzi, il problema è che giudica Firenze chi non conosce Firenze. La verità è che le proteste del Centro Coordinamento e della Curva Fiesole sono atti d’amore e mosse concrete per aiutare la Fiorentina a salvarsi. Hanno fatto più loro che i dirigenti viola. Non è un caso che dopo queste iniziative è arrivata la prima vittoria. Per fortuna questi due mondi del tifosi sono rimasti uniti alla faccia di chi in società ha sempre cercato di dividerli, di metterli uno contro l’altro. Questo triste giochino è stato smascherato. Firenze deve dire grazie ai suoi tifosi.
Ferrari come Pradè
Il Direttore Generale nei giorni scorsi pare abbia urlato a un collega la frase “Qui comando io”. Mi chiedo cosa comandi Ferrari. Paratici sarà padrone dell’area sportiva, la signora Commisso tratta le vicende stadio con la Sindaca Funaro e il vice presidente di Mediacom è venuto a Firenze per rimettere a posto una situazione impazzita. Ferrari comanda su marketing (che bella la sua idea della maglia arancione…) e sull’ufficio stampa. Insomma, è tornato nella sua dimensione. Perché non imita il suo amico Pradè e saluti la compagnia? Nessuno sentirebbe la sua mancanza.






