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Padalino: "La Fiorentina deve trovare unione e umiltà, tutti devono fare qualcosa in più"
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L'ex calciatore della Fiorentina ed allenatore, Pasquale Padalino, è intervenuto a Radio FirenzeViola durante "Palla al centro" per parlare dell'attualità viola e di come venir fuori da questa situazione complicata. Queste le sue principali dichiarazioni: "È paradossale, è inaspettata anche da fuori. Sembrava una squadra dovesse partecipare a ben altra classifica ed invece è in zona retrocessione inspiegabilmente, ma evidentemente c'è qualcosa che non va. Stefano Pioli è un amico e io lo apprezzo, ma la sensazione è che la squadra non riesca a calarsi nella realtà e nell'umiltà che serve in questo momento. Bisogna mettere da parte alibi e scuse e andare oltre le proprie possibilità, non limitarsi al compitino, e prendersi le responsabilità, tutti insieme con il tecnico e la società. Tutti devono fare qualcosa e metterci la faccia e non lavarsene le mani".
I giocatori sono con l'allenatore?
"La sensazione è che la Fiorentina abbia poche armi per il gol e che non sia arrembante, ma in attesa di vedere cosa succede. Le armi in effetti però non sono tante, se non segna Kean... È una squadra che, al di là delle punte che metti in campo, è poco offensiva e la vedo molle".
Problema fisico e di intensità?
"Un conto è se la partita la fai tu, un altro è se devi correre dietro agli altri, pensando a non prenderle. Nel primo caso hai più divertimento, parlo in generale; se corri solo per vedere che succede la testa e le gambe si appesantiscono, la corsa è pesante. Vediamo se la rotazione può aiutare".
Il Lecce?
"Il Lecce è pericolosissimo anche se sulla carta non c'è partita, perché è uno scontro diretto. I giocatori viola devono entrare in testa come ci entrano quelli del Lecce che sanno dall'inizio di dover lottare. Il Lecce è giovane ma forte, con 3-4 talenti. È un avversario da prendere insomma con le molle".
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