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Regali anticipati, ma bicchiere mezzo pieno: il Torino si fa male da solo
Per settanta minuti è stato probabilmente il miglior Torino della stagione. La squadra di Mazzarri era riuscita a mettersi alle spalle una settimana difficile, dopo la pesante contestazione di domenica scorsa nei confronti di società, allenatore e giocatori. Una contestazione arrivata tra l'altro nel momento migliore, certificato dagli ottimi risultati ottenuti nell'ultimo periodo: tre vittorie in quattro partite, unica sconfitta quella interna contro l'Inter.
Regali anticipati - Le fragilità del passato sono improvvisamente riemerse dopo il rigore trasformato da Pazzini, vero spartiacque di una sfida che da quel momento ha cambiato direzione e che Mazzarri non è più riuscito a controllare. Limiti di personalità e carattere in campo e in panchina, perché sarebbe servita una scossa dopo il gol del 3-1. Invece, il tecnico toscano non ha inciso con i cambi e con le indicazioni, così la squadra si è abbassata troppo, travestendosi da Babbo Natale con dieci giorni d'anticipo.
Regali anticipati - Le fragilità del passato sono improvvisamente riemerse dopo il rigore trasformato da Pazzini, vero spartiacque di una sfida che da quel momento ha cambiato direzione e che Mazzarri non è più riuscito a controllare. Limiti di personalità e carattere in campo e in panchina, perché sarebbe servita una scossa dopo il gol del 3-1. Invece, il tecnico toscano non ha inciso con i cambi e con le indicazioni, così la squadra si è abbassata troppo, travestendosi da Babbo Natale con dieci giorni d'anticipo.
Nonostante ciò, Mazzarri vede il bicchiere mezzo pieno: "Se si gioca così, non regaleremo punti a nessuno: oggi abbiamo fatto un primo tempo da manuale con gioco, pressing e le due fasi alternate molto bene. Non abbiamo subito nulla dal Verona e abbiamo spinto continuamente, non aver preso i tre punti è una vera e propria beffa. Siamo vicini a Natale, abbiamo voluto regalare dei punti per beneficenza". In una situazione ambientale molto delicata, bisogna saper trovare sempre il lato positivo. Anche se la rabbia resta.
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