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Skriniar una delusione. Non sarà l'ultimo. Resta l'Inter. Il Milan è pericolosoTUTTO mercato WEB
giovedì 2 febbraio 2023, 20:30Editoriale
di Lapo De Carlo
per Linterista.it

Skriniar una delusione. Non sarà l'ultimo. Resta l'Inter. Il Milan è pericoloso

Sono rimasti tutti piacevolmente sorpresi nel vedere l’Inter di Coppa Italia. Contro l’Atalanta la prestazione ha superato il risultato, che resta la cosa più importante ma, se arriva al culmine di una partita giocata con tanta energia, lascia un buon sapore in bocca.

Ha meravigliato soprattutto la prestazione di De Vrij, mai così convincente da almeno due anni. L’olandese sembrava irrimediabilmente destinato ad un declino fisico e, senza alcun motivo apparente ha invece sfoderato una performance che non eravamo più abituati a vedere. Sarebbe interessante capire perché non sia capitato prima e se continuerà su questo livello. Anche Gosens ha giocato in modo convincente, con alcune sbavature dovute al tipo di avversario e di zona del campo particolarmente presidiata dagli avversari. Darmian ha giocato in modo quasi regale, elevando uno standard già buono.
Personalmente, dopo pochi minuti di gara, avevo fiducia perché Barella sembrava avere energia e voglia per tutti. Si è mosso con una tale facilità, con gambe leggerissime e giocate entusiasmanti, una in particolare nella quale è andato via a tre uomini a centrocampo, dettando un’azione che avrebbe meritato un esito più fortunato.

Ancora una volta si resta però attoniti di fronte al giudizio verso Lukaku.
Alcuni giornali hanno dato l’insufficienza all’attaccante, persino alcuni (per fortuna pochi) tifosi sono stati spietati nel giudizio. Valutazione inspiegabile e non per come ognuno vede il calcio ma per il grado di aspettativa che verso il belga appare spropositato.
Con il Napoli aveva giocato una partita importante, dando profondità alla manovra e regalando spazi ai compagni, col Monza e l’Empoli aveva giocato malissimo, distante dalla temperatura della partita, mentre con l’Atalanta è stato fondamentale nella fase offensiva e difensiva. Nella sola ripresa ha toccato 21 palloni sbagliandone solo uno e costringendo la difesa bergamasca ad un raddoppio di marcatura che liberava una volta Lautaro, l’altra Calhanoglu, l’altra ancora Barella e poi Darmian.  Ha giocato spalle alla porta, ricevendo decine di palloni dai compagni che si appoggiavano a lui e Lukaku non ne ha perso uno, a differenza di altre occasioni nelle quali il marcatore avversario riusciva ad anticiparlo.
La sua presenza ha permesso anche alla difesa di poter avere meno lavoro. Per questo si resta allocchiti di fronte ad alcune insufficienze che sembrano evocare un giocatore il cui mito seppellisce la razionalità per giudicarlo oggi. E’ evidente che si stia riprendendo e che abbia bisogno di giocare dal primo minuto diverse partite.
E’ il solito vizio italico di giudicare un giocatore dal gol. Se avesse segnato gli avrebbero dato 7 ma il calcio è fatto di mille piccole altre cose che lo rendono più complesso e divertente.



Inzaghi conferma la propensione alla gara secca, riuscendo a trovare soluzioni e motivazione che in questi due anni si sono rivelate in ogni occasione. Con il Milan la tentazione di sentirsi più forti, di aver risolto i problemi, è la stessa che ha impedito all’Inter di risolvere match come quello con la Juve, il Monza e l’Empoli. Ogni volta che è arrivata una bella vittoria la squadra ha preso ad imborghesirsi e ogni volta che è arrivata una sconfitta il dilanio ha portato a convincersi che l’allenatore fosse inadeguato, la squadra scarsa e il club senza obbiettivi.

I problemi sono evidenti ma riguardano più il prossimo futuro, a partire da questa estate. Questa stagione l’obbiettivo è entrare in Champions e andare più in fondo possibile in Champions e Coppa Italia. Fino ad oggi l’Inter è arrivata a questo punto senza Brozovic e praticamente senza Lukaku. Presto anche senza Skriniar.
A questo proposito l’incontro con la curva e la relativa “benedizione” per una partenza che il tifo organizzato non sente di punire con cori e striscioni ma con un rispetto che resterà fino al termine della stagione, rappresenta il clima perfetto per il giocatore ma non il sentimento comune dei tifosi.  Questi, al contrario, hanno un atteggiamento molto più severo verso lo slovacco. Modi, tempi e parole spese a suo tempo con spregiudicatezza o eccessiva disinvoltura lo condannano ad essere dimenticato il più in fretta possibile da giugno 2023. Resta una delusione per come si è comportato, non per il diritto legittimo ad accettare un’offerta più alta.
Ad altri prima di lui è andata male perché avevano perso identità, la stessa che caratterizza il modo di stare in campo di Skriniar. L’anno prossimo andrà in una centrifuga che lo riempirà di soldi ma è possibile che non lo renda così felice come crede.
Amala