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Il grande caso dei 15 milioni di commissione per Joshua Zirkzee. La FIFA aveva provato a trovare una soluzione ma c'è ancora tanto lavoro da fare per mettere un tetto a spese e richieste folliTUTTO mercato WEB
venerdì 14 giugno 2024, 16:16Editoriale
di Marco Conterio

Il grande caso dei 15 milioni di commissione per Joshua Zirkzee. La FIFA aveva provato a trovare una soluzione ma c'è ancora tanto lavoro da fare per mettere un tetto a spese e richieste folli

Conduttore e speaker di Radio Sportiva, editorialista e uomo mercato di Tuttomercatoweb, è in RAI con la trasmissione storica 90° Minuto
Quello dei 15 milioni di commissione per l'entourage di Joshua Zirkzee, ovvero il potentissimo agente e intermediario Kia Joorabchian, è uno dei temi di maggior discussione nel mondo del pallone. E' consentito chiedere una simile somma per il trasferimento di un proprio assistito o per un'intermediazione? E' una cifra 'immorale' per il passaggio di un calciatore da un club all'altro? Sono tutte domande che nei bar dello sport, sui social e nelle discussioni tra tifosi imperversano. E' giusto essere intransigenti davanti a simili richieste o cedere se si crede a occhi chiusi su un asset tecnico? Proviamo a trovare qualche risposta.

No, non c'è un tetto (non c'è più)
Lo scorso 30 dicembre è stato sospeso il nuovo regolamento della FIFA che metteva paletti e limiti agli agenti e agli intermediari anche sulla questione commissioni. L'articolo 15 sul limite degli onorari, infatti fissava una commissione massima non superiore al 5% dello stipendio dell'assistito se il suo ingaggio non avesse superato i 200mila dollari, e non superiore al 3% se invece fosse andata oltre questa cifra, nel caso in cui il procuratore rappresentasse un calciatore o la squadra acquirente. Dopo i pareri contro la riforma da parte dei Tribunali Nazionali, il primo di tutti in Germania, è stata però sospesa tutta la parte del regolamento degli agenti relativa anche al tetto sulle commissioni. In breve: l'entourage di Zirkzee, o chi per lui, adesso può chiedere quanto vuole.


Gli errori della riforma, le cose da cambiare
La EFAA, l'organismo europeo degli agenti, aveva aperto un contenzioso per contestare le normative inserite dalla FIFA per molte criticità. La prima: avrebbe favorito, per le percentuali spiegate dall'articolo 15, più l'intermediazione che la procura del calciatore. E, per spiegarlo in poche parole, essere agenti di un giocatore ha ovviamente guadagni ma mai certi e soprattutto ha anche spese di rappresentanza e gestione elevate. La seconda: nelle consultazioni, era stato interpellato solo il sindacato dei calciatori, FIFPro, non le categorie di rappresentanza (purtroppo molteplici, non univoca) di agenti e allenatori. Così EEFA e The Football Forum, si sono mosse con una battaglia legale che ha portato poi alla sospensione di parte delle novità. La terza: avrebbe benalizzato i piccoli agenti proprio per lo squilibrio tra percentuale di guadagni sull'ingaggio e spese di gestione dell'azienda. Il paradosso è che avrebbe portato sì meno soldi nelle tasche di agenti e intermediari ma avrebbe favorito ancor di più il proliferare di conglomerati che con grandi bilanci avrebbero potuto ammortizzare maggiormente (ma non completamente) le perdite a discapito di chi avrebbe rischiato di dover letteralmente cambiare mestiere.

C'è tanto da fare
Serve chiaramente trovare una soluzione. Il campanello d'allarme di cifre come quella, repetita iuvant, legittima, chiesta dall'entourage di Zirkzee, è forte ed evidente. Serve un tetto, serve una riforma, ma stavolta la FIFA dovrà sedersi al tavolo della trattativa con tutte le componenti, dalle rappresentanze dei procuratori, a quelle degli allenatori fino ai calciatori. Servirà dare un segnale, servirà mettere un limite a richieste folli e fuori mercato per soldi che di fatto poi usciranno dal sistema. L'idea della FIFA era giusta ma c'è tanto lavoro da fare nel merito. Perché 15 milioni di commissioni per Zirkzee sono un eccesso per tutti, per i miliardari d'America e pure d'Arabia. Ma quello dell'olandese, benintesi, è solo un piccolo esempio di un sistema da riformare.