La Russa replica a Gattuso: "I tifosi hanno il diritto di fischiare". Poi striglia gli arbitri per l'Inter
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha replicato alle dichiarazioni di Rino Gattuso durante l’evento “Il fischio che unisce - Costruire una cultura di rispetto nello sport”, ospitato al Belvedere Silvio Berlusconi di Palazzo Lombardia. Il commissario tecnico azzurro, dopo la vittoria in Moldavia, si era sfogato con toni amari per i fischi arrivati dagli spalti: "Sono un po' arrabbiato per quello che ho sentito nel secondo tempo, venire qua e sentire i tifosi che dicono ai miei giocatori ‘andate a lavorare’ mi fa star male. Ci son rimasto male, sono rammaricato. Non so da dove e da cosa nasca, io so soltanto che è la prima volta che l'Italia vince sei partite alle qualificazioni per un Mondiale. Io sono sicuro che raggiungeremo il nostro obiettivo, ne sono sicuro".
La Russa ha scelto una linea diversa, invitando alla compattezza ma difendendo allo stesso tempo il diritto dei tifosi a esprimersi: "In vista della speranza, questa volta, di andare al Mondiale, dobbiamo unirci e sostenere tutti la Nazionale. Ma anche i fischi degli spettatori possono essere uno stimolo. Fino a che non sono violente, le contestazioni non devono e non possono essere considerate come eccessive. Non si può dire 'vergogna' a un tifoso che fischia, bisogna ringraziarlo perché anche quel fischio è figlio dell’amore che ha".
Il presidente del Senato ha poi aggiunto che il pubblico "ha il diritto di applaudire, di incoraggiare e anche, quando vuole, di fischiare", ricordando comunque l’importanza di stringersi attorno alla squadra nella corsa al Mondiale. E, in chiusura, si è concesso una battuta rivolta al presidente dell’AIA: "Un occhio di riguardo per l’Inter, meno errori contro l’Inter che ne commettete troppi". Comprensibile, vista la sua dichiarata fede interista.
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