
Vignati a RBN: "La scuola dei portieri italiana è il top per quanto riguarda la tecnica, ma alcuni metodi andrebbero rivisti"
Willy Vignati, della scuola per portieri torinese La Cruz, e cognato di Mauro Camoranesi, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Bianconera nel corso di “Cose di Calcio”, commentando l'incredibile rete con la quale Provedel ha regalato il pareggio alla Lazio in Champions League: “Quando ero alla Juve mi fecero seguire Provedel quando era in Primavera e la mia relazione fu molto positiva – ricorda Vignati – Aveva 18 anni, una buona lettura e la testa giusta, aveva carattere”. Un commento poi sulla scuola dei portieri italiana: “Secondo me è la migliore per quanto riguarda la tecnica ma il portiere nella stragrande maggioranza dei club viene poco coinvolto nel lavoro della squadra, lo si allena in disparte fino quando non si arriva alla classica partitella finale. In questo modo, per quello che è il mio concetto di allenamento del ruolo, la preparazione non è completa. In futuro comunque forse cambierà qualcosa dato che ad esempio ho notato che nel settore giovanile della Juve si sta sperimentando questa preparazione più moderna dei portieri che vengono coinvolti in tutto l'allenamento con i propri compagni”.
Infine Vignati dice la sua sui rappresentanti del ruolo nella Juventus: “Szczesny è un portiere molto molto affidabile per il campionato italiano, mi lascia dubbi a livello europeo. Ha fatto un grande Mondiale e molti addetti ai lavori come me si sono anche accorti che con la Polonia ha giocato in maniera diversa rispetto a come gioca con la Juventus, spesso era fuori dai pali e gli erano state date anche responsabilità maggiori in impostazione. Perin? Ha dimostrato di essere all'altezza, lo ritengo un buon portiere per squadre come Roma o Fiorentina, forse un po' meno per un'eventuale titolarità nella Juventus”.







