
Tornerà alla Juve? Zidane parla col cuore ai bianconeri, ma aspetta solo i Bleus
Zinedine Zidane è tornato a parlare pubblicamente al Festival di Trento, ricordando gli anni alla Juventus come una tappa decisiva della sua carriera: "Quando sono arrivato dalla Francia ho capito subito che alla Juve vincere era un obbligo. In Francia si poteva perdere in trasferta, alla Juve mai". Ha rievocato anche il legame con l’Avvocato Agnelli: "Quando facevo una bella partita mi chiamava alle 6 del mattino per complimentarsi in francese. Era un signore, un appassionato vero di calcio".
Sul rapporto con Marcello Lippi, ha aggiunto: "All’inizio fu difficile, mi hanno criticato, ma lui mi è sempre stato vicino. Mi diceva: ‘Rimani qua, farai carriera con noi’. L’allenatore è la persona più importante per un calciatore". E su Carlo Ancelotti: £Da lui ho imparato ad ascoltare i giocatori. È un amico, mi ha insegnato molto".
Zidane non esclude un futuro bianconero, ma confessa anche un sogno più grande: "La Juve ce l’ho sempre nel cuore, mi ha dato tanto. Ma quello che voglio davvero è allenare la Nazionale francese, anche se non ora. Lo farò un giorno, vediamo". Poi una riflessione sul calcio di oggi: "Stanno sparendo i numeri dieci, mancano i giocatori che giocano tra le linee. Se fossi ancora in campo, offensivamente non farei niente di quello che mi dicono".
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